GINECOLOGIA (XVII, p. 122)
Nell'ultimo ventennio la ginecologia si è venuta sempre meglio differenziando come quella disciplina medico-chirurgica che studia la fisiologia, la patologia e la terapia dell'apparato genitale muliebre avendo riguardo alle reciproche interferenze con l'intero organismo; si sono pertanto vieppiù accentuati gl'inscindibili legami con l'ostetricia - che in tal modo viene ad esservi interamente compresa - mentre si è accresciuta l'importanza non soltanto clinica, ma anche biologica e sociale della ginecologia.
Da ciò le necessarie correlazioni con la genetica e l'eugenica, l'ortogenesi, la gerontologia, e, dal 1933 (F. Jayle), lo sviluppo del nuovo capitolo della partenologia, che studia la fisiologia e la patologia dell'organismo della vergine con particolare riguardo all'apparato genitale. Altrettanto stretti sono i rapporti della ginecologia con la medicina e chirurgia generali, la sifilografia, l'endocrinologia, la medicina del lavoro, l'urologia; uno speciale capitolo costituisce oggi l'urologia ginecologica la quale studia i processi morbosi dell'apparato urinario secondarî o concomitanti ad affezioni genitali od a particolari condizioni funzionali della sfera sessuale (stato puerperale). Importanza preminente ha poi assunto la radiologia ginecologica tanto nel campo diagnostico quanto nella terapia.
Cospicui progressi ha realizzato la ginecologia negli ultimi anni, in relazione anche alle importanti acquisizioni in varî campi delle discipline biologiche, specie sul ciclo sessuale, sugli ormoni sessuali e sulle vitamine.
Diagnostica. - In campo diagnostico, la ginecologia si è arricchita di nuovi e particolari mezzi d'indagine: la persufflazione, introdotta da I. C. Rubin nel 1920, che permette di controllare la pervietà tubarica; l'isterosalpingografia (W. Cary, 1914), che consente la visualizzazione radiologica delle cavità uterina e tubariche iniettate con liquido opaco, comunemente un lipide iodato; la colposcopia, introdotta da H. Hinselmann nel 1927 e peraltro scarsamente applicata, che permette di esaminare ad ingrandimento di 5 ÷ 10 fino a 20 volte il tratto genitale accessibile alla vista (vagina, collo dell'utero); la celiscopia per via vaginale (culdoscopia), proposta da A. Decker e T. H. Cherry nel 1944, che dà agio di osservare la cavità peritoneale mediante uno strumento ottico (culdoscopio) introdotto attraverso il formice posteriore. Universalmente diffuso è poi l'impiego della biopsia (prelevamento di frammenti di tessuti per l'esame istologico) a mezzo di strumenti chirurgici, del bisturi elettrico o dell'ansa diatermica. Recente è l'introduzione dei mezzi di diagnosi organo-funzionale per svelare condizioni fisio-patologiche di singoli organi, connesse con la loro peculiare recettività ai ciclici stimoli ormonici: servono a tale scopo la biopsia periodica dell'endometrio (H. Klingler e J. C. Burch, 1934) a mezzo di piccoli cucchiai o cannule che permettono la raccolta del materiale per aspirazione, lo studio della biologia vaginale mediante la biopsia della mucosa (K. Dierks, 1927), la determinazione del pH col metodo elettrometrico o chimico, l'esame della flora e lo studio citologico dello striscio (colpocitologia). Alto valore diagnostico ha anche la determinazione della concentrazione degli ormoni estrogeno, luteinico, gonadotropo e androgeno nei liquidi dell'organismo; più comunemente impiegati sono tuttora i metodi biologici ma cominciano a diffondersi anche procedimenti chimici per la determinazione dell'ormone estrogeno (metodo di Kober) e del pregnandiolo (metodo di Venning). La ricerca delle modificazioni periodiche della secrezione cervicale e della temperatura rettale sono assunte come segni obbiettivi dell'ovulazione; la reattività cutanea agli ormoni è utilizzata per l'identificazione dei fattori causali nelle sindromi allergiche genitali. Trova anche impiego, in diagnostica ginecologica, l'indagine psichica, al fine di svelare eventuali neuro-traumi o conflitti psichici capaci di condizionare svariate sindromi disfunzionali genitali.
Terapia. - I progressi in campo terapeutico sono anch'essi legati alle migliorate conoscenze biologiche, immunologiche, patogenetiche e tecniche.
La terapia ormonica dei disturbi funzionali dell'apparato genitale ha oggi più razionale applicazione, e nuove forme e vie di somministrazione sono state escogitate per i casi in cui si richieda una azione ritardata o protratta del principio attivo (innesti sottocutanei di ormoni o di prodotti sintetici ad azione ormonica, in forma cristallizzata) o, viceversa, un rapido ed agevole assorbimento (somministrazione per via perlinguale o sottolinguale); per contro la terapia desensibilizzante trova impiego nei casi di allergia ormonica, mentre particolare attenzione viene rivolta alle possibili interferenze degli antiormoni (J. B. Collip, 1933). I riconosciuti rapporti tra ormoni sessuali e vitamine, che hanno consentito anche di svelare stati carenziali minimi o latenti, uni- o plurivitaminici, giustificano l'odierno largo impiego delle vitamine in ginecologia. L'efficacia della terapia delle forme infettive è grandemente aumentata con l'uso dei batteriostatici (sulfamidici) e degli antibiotici (penicillina, streptomicina). La spermiosemina artificiale, pure annoverata tra i mezzi terapeutici in ginecologia, è tuttora oggetto di dibattiti.
La chirurgia ginecologica, affinata nella tecnica e potenziata dai più moderni ausilî tanto nel campo dell'anestesia, con l'impiego di anestetici per via inalatoria ed endovenosa, rachidea, sottoaracnoidea, peridurale segmentaria, epidurale sacrale e loco-regionale, quanto nel trattamento pre- e postoperatorio, con l'uso di plasma e di emotrasfusioni per ovviare agli stati di ipoproteinemia, ecc., attua con accresciuta sicurezza i più arditi procedimenti operativi, registrando nel contempo progressiva riduzione della percentuale di mortalità, per le maggiori possibilità di dominare coi nuovi potenti mezzi terapeutici (batteriostatici, antibiotici) le complicanze infettive postoperatorie. L'attuale indirizzo della ginecologia operativa è volto non più e solo alla demolizione di organi, ma piuttosto allo intento di correggere malformazioni o deviazioni funzionali, e ad assicurare l'equilibrio fisiologico genitale. Servono a tal fine i procedimenti atti a ristabilire la capacità copulativa e fecondativa, l'attività endocrina ovarica (innesti della gonade, simpatectomia ilare, interventi sulla tiroide e sulla surrenale, ecc.), ed a correggere condizioni anatomo-funzionali abnormi (operazioni varie di plastica, salpingostomia, exeresi del plesso ipogastrico superiore, del n. pudendo).
Nella terapia fisica un posto di primissimo piano occupano la radium e la roentgenterapia, le quali, col più preciso riconoscimento della indicazione e della condotta terapeutica - curieterapia uterovaginale e intraddominale (F. Daels, 1935), radiumchirurgia, roentgenchirurgia, irradiazione profonda e plesioroentgenterapia (W. Schaefer, 1937) - contendono oggi alla stessa terapia chirurgica il primato nel trattamento del cancro. Di largo impiego sono anche la diatermia, rispettivamente la marconiterapia, nella cura di particolari stati di flogosi genitali; l'elettrocauterizzazione e l'elettrocoagulazione per piccoli interventi incruenti; la fototerapia, specialmente nella tubercolosi genitale; la crenoterapia in svariati disturbi funzionali e processi infiammatorî.
La ginecologia odierna, così altamente progredita, ha nondimeno molti e fondamentali problemi tuttora allo studio: tra essi quelli concernenti i tumori della sfera genitale, le cause di sterilità, i fattori disgenici, la fisiopatologia ginecologica della lavoratrice, la realizzazione delle più perfezionate forme di assistenza igienica e profilattica per la donna di ogni età, in rapporto alla sua crescente partecipazione a tutte le attività della vita moderna.
Bibl.: Principali opere moderne di ginecologia. H. Martius, Die gynäkologischen Operationen und ihre topographisch-anatomischen Grundlagen, Lipsia 1940; W. Stoeckel, Lehrbuch der Gynakölogie, 8ª ed., Lipsia 1941; J. Varangot, Hormonothérapie gynécologique; bases physiologiques, pratique clinique, Parigi 1942; A. H. Curtis, Textbook of gynecology, Philadelphia 1943; M. Donaldson, Radiotherapy in the diseases of women, Londra 1943; J. Hofman, Female endocrinology including sections of the male, Philadelphia 1944; H. S. Everett, Gynecological and obstetrical urology, Baltimora 1944; H. S. Crossen e R. J. Crossen, Diseases of women, 9ª ed., St. Louis 1944; B. Solomons, Handbook of gynaecology, 4ª ed., Londra 1945; R. W. Te Linde, Operative gynecology, Philadelphia 1946; W. Neuweiler, Lehrbuch der gynäkologischen Diagnostik, Berna 1946; C. Béelrère, Diagnostique hormonale et traitements hormonaux en gynécologie, Parigi 1946; V. Cónill Montobbio, Tratado de ginecología y de técnica terapéutica ginecológica, Barcellona 1946; R. Bourg, Chirurgie fonctionnelle gynécologique, Parigi 1947.
Principali periodici. - Acta obstetrica et gynecologica scandinavica, Stoccolma; Akušerstvo i Ginekologija, Mosca; American Journal of obstetrics and Gynecology, St. Louis; Annali di Ostetricia e Ginecologia, Milano; Archiv für Gynäkologie, Berlino; Archivio di Ostetricia e Ginecologia, Napoli; Československá gynaekologie, Praga; Ginekologja Polska, Varsavia; Gynaecologia, Basilea; Gynécologie et obstétrique, Parigi; Japanes Journal of Obstetrics and Gynecology, Kyōto; Journal of Obstetrics and Gynaecology of the British Empire, Manchester; La Clinica Ostetrica e Ginecologica, Roma; La Ginecologia, Torino; La Gynécologie, Parigi; Obstetricia y ginecologia latino-americanas, Buenos Aires; Revista de Obstetricia y Ginecología, Caracas; Revue française de Gynécologie et d'Obstétrique, Parigi; Rivista italiana di Ginecologia, Bologna; Surgery, Gynecology and Obstetrics, Chicago; Zeitschrift für Geburtshülfe und Gynäkologie, Stoccarda; Zentralblatt für Gynäkologie, Lipsia.