ginecidio
s. m. Soppressione, eliminazione fisica di una donna, delle donne.
• Decine di migliaia di clandestine in età da marito arricchiscono poi i «trafficanti di mogli», che le importano da Cambogia, Vietnam, Laos, Filippine. È la fallimentare risposta cinese al dramma del «ginecidio» innescato nel 1979 dalla legge del figlio unico. L’atavica preferenza contadina per il maschio, le tecnologie che anticipano il sesso del nascituro e il declino della fertilità, si rivelano un cocktail che minaccia stabilità e futuro della nazione. (Giampaolo Visetti, Repubblica, 19 novembre 2010, p. 47) • Sopprimiamo femminicidio e facciamogli subentrare da subito ginecidio. Non è un neologismo bellissimo, ma appartiene alla schiera dei derivati dal greco classico (giné-gynekòs) che suonano in italiano benissimo: gineceo, ginecologia, ginecofobia, misoginia, ginecomanía, ginandria... Non pensavo mi toccasse di proporre il termine più accettabile per una cosa tanto ripugnante. Però femminicidio va sbattuto fuori dal linguaggio, se ci sarò riuscito me ne farò un minimerito. […] Le donne non hanno niente da temere. Misogini furono Euripide, Schopenhauer, l’autore biblico Qohélet, Leopardi, in genere quasi tutti i poeti e i filosofi, che mai si macchiarono di ginecidio, e delle donne, per troppo amore, per lo più furono vittime innocenti. (Guido Ceronetti, Repubblica, 27 dicembre 2013, p. 1, Prima pagina) • l’allarme per la diffusione dell’aborto selettivo che scarta le future bambine non è una novità. C’è chi lo chiama «gendercidio» e chi, forse più correttamente, «ginecidio». Quel che è sicuro è che si tratta di un eccidio di proporzioni spaventose. Dice tutto la denuncia nel 1990 dell’economista e filosofo indiano Amartya Sen, che due anni prima aveva ricevuto il premio Nobel per l’economia: «Mancano, nel mondo, almeno 100 milioni di donne». (Gian Antonio Stella, Corriere della sera, 21 novembre 2017, p. 1, Prima pagina).
- Composto mediante la giustapposizione dei confissi gine- e -cidio.
- Già attestato nella Repubblica del 10 gennaio 1989, p. 32 (Natalia Aspesi).
> genericidio, ominicidio.