GILIPPO (Γύλιππος, Gylippus)
Ufficiale spartano, figlio di Cleandrida. Quasi nulla si sa della sua vita, fuorché nel periodo in cui fu inviato da Sparta in aiuto ai Siracusani assediati dalla spedizione ateniese. Partito nella primavera del 414 con poche navi, ebbe dapprima notizie scoraggianti della situazione di Siracusa, che egli ritenne perduta; ma, sopraggiunte migliori notizie, passò dalla sponda ionica dell'Italia, che da Taranto aveva costeggiata, a Reggio, varcò senza contrasto lo stretto, e pervenne a Imera dove raccolse truppe e aiuti di Selinunte, Gela e i Siculi. Con circa 3000 uomini giunse dinanzi a Siracusa, penetrò nella città, arrestò con controfortificazioni l'intrapreso blocco ateniese, e ridiede con i primi successi animo e ardire ai Siracusani che già eran sul punto di cedere. Le operazioni del 413 furono da lui comandate per terra, mentre anche per mare i Siracusani e gli alleati, per suo consiglio e impulso, tenevan fronte agli Ateniesi. Arrivata la flotta di rinforzo di Demostene, e dopo che questi e Nicia ebbero tentato il grande attacco notturno all'Epipole, miseramente fallito, G. raccolse nuovi rinforzi dalle città siceliote antiateniesi, e da terra assisté alla decisiva battaglia navale che annientò la flotta ateniese nel porto grande. Diresse quindi, benché accusato di debolezza, l'inseguimento di Nicia e Demostene nella loro disastrosa ritirata, terminata con la strage e la resa dell'Assinaro (autunno 413). G. ricevette la capitolazione personale di Nicia, e tentò invano di salvare i due generali ateniesi dall'estremo supplizio. Nella primavera del 412 fece ritorno in patria.
Altro di lui non sappiamo se non che, accusato, alla fine della guerra del Peloponneso, di aver trafugato parte del bottino affidatogli da Lisandro, per portarlo a Sparta, sarebbe andato in esilio (secondo altri si sarebbe ucciso). La sua condotta durante la campagna siracusana lo rivela uomo di guerra esperto, energico, e, per il tentato salvataggio dei generali vinti, non privo di umanità.
Bibl.: P. Poralla, Prosopogr. der Lakedaimonier, Breslavia 1912; A. Holm, Gesch. Siciliens, II, Lipsia 1878, p. 38 segg.; E. A. Freeman, History of Sicily, III, Oxford 1892; A. Ferrabino, L'Impero Ateniese, Torino 1927.