FLETCHER, Giles il Vecchio
Nato forse nel 1549 a Watford (Hertfordshire) in Inghilterra, morto a Londra nel 1611. Educato a Cambridge, entrò negli ordini ecclesiastici ma, a partire dal 1578, coltivò soprattutto gli studî giuridici, derivandone un interesse crescente per gli affari pubblici. Così divenne membro del Parlamento per Rye nel 1585 e nel 1586 accompagnò Tommaso Randolph in un'ambasciata nella Scozia. Nel 1588-89 fu incaricato di una missione speciale in Russia, dove ottenne certe concessioni per i negozianti inglesi, ma ebbe a soffrire molte noie che espose in un discorso sulla Repubblica Russa (Oj the Russe Commonwealth) pubblicato nel 1591, ma subito dopo soppresso.
Poeta umanista, scrittore di egloghe ed endecasillabi latini, egli occupa un posto nella schiera dei sonettisti elisabettiani per la sua Licia (1593), "poesie in onore delle ammirevoli e singolari virtù della sua donna, a imitazione dei migliori poeti latini, ed altri".
Il consueto petrarchismo di derivazione italo-francese è manipolato con notevole destrezza da questo ecclesiastico più che quarantenne, il quale nelle sue prefazioni si schemisce dalle eventuali accuse di passionalità, facendo intendere che si tratta di un puro esercizio letterario, e che Licia potrebbe essere un simbolo religioso o filosofico o anche un mero capriccio. Uno dei suoi sonetti (composti nello schema shakespeariano, 3 quartine e un distico) riproduce un epigramma classico (son. 27), che ha fornito lo spunto anche a due sonetti dello Skakespeare (153 e 154): la ninfa che comunica il proprio ardore alle acque in cui si bagna.
Ediz.: S. Lee ha ristampato Licia (sonetti, elegie, un'ode, ecc.) nei suoi Elizabethan Sonnets, II, Londra 1904; J. Scott, Les Sonnets élisabethains; les sources et l'apport personnel, Parigi 1929. Il libro sulla Russia, Of the Russe Commonwealth, 1591, venne ristampato integralmente solo da E. A. Bond (Londra 1856).
Bibl.: H. E. Cory, Spenser, the School of the Fletchers, and Milton, in Univ. of California Publications, V (1912).