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GIBILTERRA

di *, Francesca Socrate - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1992)
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GIBILTERRA

*
Francesca Socrate

(XVII, p. 96; App. II, I, p. 1054; III, I, p. 758; IV, II, p. 72)

Al 1° gennaio 1991 la popolazione di questo che è tuttora un territorio britannico, ammontava a 30.861 ab. (erano 29.179 al censimento del 1981), escludendo dal computo il personale britannico di stanza nella base militare.

L'economia del territorio è tuttora legata alla presenza militare del Regno Unito e alla spesa destinata alla difesa da parte del governo britannico. Così, per es., la decisione di chiudere nel 1984 i cantieri navali ha causato un grave colpo all'economia locale. L'arsenale è stato riaperto nello stesso anno ed è stato destinato alla manutenzione e alla riparazione del naviglio commerciale: la sua importanza tende però a diminuire, nonostante ancor oggi agli impianti lavorino circa 500 dipendenti. L'edilizia è un altro settore importante ma fragile, dipendente com'è anch'esso dal settore pubblico. La riapertura delle frontiere con la Spagna, avviata nel 1984 e completata nel febbraio 1985, ha favorito la ripresa del flusso turistico (oltre 4,3 milioni di visitatori nel 1990) e il settore ha riacquistato una preminente importanza nel contesto economico locale. Rimane consistente l'apporto finanziario derivante dalla posizione strategica e la funzione di scalo tecnico per il rifornimento di carburante al naviglio in transito.

Storia. - La fine del regime franchista sembrò aprire una nuova fase nei rapporti fra Regno Unito e Spagna sulla questione di Gibilterra. Dopo la riapertura delle comunicazioni telefoniche tra Spagna e G. per il periodo natalizio nel 1977 (che sono rimaste informalmente aperte anche negli anni successivi), nel 1980 i ministri degli Esteri dei due paesi firmarono a Lisbona un accordo di massima che prevedeva la riapertura delle frontiere e la sospensione delle altre restrizioni imposte da Franco nel 1969.

I negoziati per la realizzazione dell'accordo vennero tuttavia ostacolati dalle divergenze sorte a proposito dei diritti d'impiego e residenza nel paese per i cittadini spagnoli, almeno fino all'ingresso della Spagna nella Comunità europea (in questo senso si espresse anche la House of Assembly di G., con un voto del dicembre 1980).

Nonostante l'annuncio della ripresa dei negoziati sulla base dell'accordo di Lisbona, presentato congiuntamente nel gennaio 1982 dal primo ministro britannico M. Thatcher e dal premier spagnolo C. Sotelo, il raffreddamento dei rapporti fra i due paesi in seguito alla guerra delle Falkland provocò un ulteriore slittamento degli incontri previsti.

Nel dicembre 1982, pertanto, il governo spagnolo di F. Gonzales decise unilateralmente la riapertura delle frontiere con G. − limitata al solo traffico a piedi − "per motivi strettamente umanitari". La crisi nei rapporti fra i due paesi e soprattutto la perdurante rigidità di entrambi sulla questione della sovranità su G., impedirono a lungo la ripresa dei negoziati che giunsero a una svolta significativa solo nel novembre 1984, quando per la prima volta la Gran Bretagna s'impegnò a discutere il problema della sovranità nell'ambito delle trattative con la Spagna. In seguito all'accordo di Bruxelles (novembre 1984), che concesse ai cittadini spagnoli il diritto di esercitare attività lavorative e di acquisire proprietà nel territorio di G., nel febbraio 1985 le frontiere tra i due paesi vennero definitivamente riaperte alla libera circolazione di persone, veicoli e merci, mentre la questione della sovranità rimase irrisolta.

Sul piano della politica interna, il Partito laburista (Labour Party - Association for the advancement of civil rights), guidato dal premier J. Hassan, fu confermato alla guida del paese nelle elezioni politiche del 1980 e del 1984. Nel dicembre 1987, tuttavia, l'accordo stipulato tra Spagna e Gran Bretagna, che prevedeva una cooperazione fra i due paesi nell'utilizzazione civile dell'aeroporto di G. − escluso dall'accordo CEE sulla deregulation del trasporto aereo − provocò una crisi politica nel paese: in seguito al disaccordo espresso sulla questione dalla House of Assembly, il primo ministro Hassan si dimise (sostituito, in attesa delle elezioni politiche, dal ministro del Commercio e dello sviluppo economico A. Canepa). Indebolito anche dalla scissione, nel dicembre 1987, dell'Independent democratic party di J. Pietaluga, nelle elezioni del marzo 1988 il Partito laburista ha perduto le elezioni, mentre ha ottenuto la maggioranza dei seggi il Partito socialista laburista (Gibraltar socialist labour party) del leader sindacale J. Bossano.

Le elezioni tenutesi nel gennaio 1992 registrarono una nuova vittoria del Partito socialista laburista, che, conquistando il 73,3% dei voti, vide fortemente consolidata la sua maggioranza.

Bibl.: S. C. Truver, The strait of Gibraltar and the Mediterranean, Alphen aan den Rijn 1980; H. S. Levie, The status of Gibraltar, Boulder 1983; H.C. Magauzan, Rock Siege: the difficulties with Spain 1964-85, Gibilterra 1986.

Vedi anche
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