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Giasone

di Angelo Penna - Enciclopedia Dantesca (1970)
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Giasone (Iasón)

Angelo Penna

Fratello del sommo sacerdote Onia III al tempo di Antioco IV Epifane. Di lui si parla nel secondo libro dei Maccabei. Ben diverso dal fratello, che difese la libertà religiosa e il carattere sacro del tempio di Gerusalemme, G. comprò da Antioco IV la dignità del sommo sacerdozio, promettendo la bella somma di quasi 400 talenti d'argento e impegnandosi a ellenizzare Gerusalemme (II Machab. 4, 7 ss.).

Egli rimase in carica per poco tempo, perché un suo amico, Menelao, da lui inviato alla corte per la consegna di una parte dell'ingente somma, comprò per sé l'alta dignità, offrendo una cifra maggiore (ibid. 4, 23 ss.). G. tentò di rientrare in Gerusalemme con un colpo di mano quando si diffuse la falsa notizia della morte di Antioco IV. Il tentativo fallì; l'irrequieto ex-sommo sacerdote si rifugiò fra i Nabatei e quindi a Sparta, ove morì dimenticato e disprezzato (5, 5-10).

D. menziona G. come esempio tipico di simonia. Egli è ricordato nella terza bolgia da Niccolò III, subito dopo la predizione sulla triste fine dei suoi successori, Bonifacio VIII e Clemente V. Quest'ultimo (1305-1314), famoso per la sua bramosia di denaro, è paragonato a G., perché protetto e favorito dal re di Francia, Filippo il Bello, cui si attribuisce la parte svolta da Antioco IV: Nuovo Iasón sarà, di cui si legge / ne' Maccabei; e come a quel fu molle / suo re, così fia lui chi Francia regge (If XIX 85). La tirata, cui segue l'invettiva contro la simonia dei papi, ha di mira anzitutto il re, di cui D. parla di solito con espressioni molto forti (Pg XX 91; cfr. VII 109).

Vedi anche
Giasóne Giasóne (o Giàsone; eb. Yĕhōshūa', gr. 'Iάσων). - Sommo sacerdote ebreo (dal 175 al 172 a. C.) che, appoggiato da Antioco IV di Siria, cercò di ellenizzare la Giudea. Deposto poi da Antioco e sostituito con Menelao, si rifugiò nell'Ammonitide; di qui, approfittando delle difficoltà in cui si trovava ... Maccabei (gr. Mακκαβαῖοι) Dinastia ebrai­ca che guidò la rivolta contro il tentativo dei re di Siria di ellenizzare a forza gli Ebrei. ● Quando Antioco IV Epifane impose sacrifici pagani ai Giudei (168 a.C.), mentre quasi ovunque i fedeli resistevano passivamente accettando anche il martirio, il sacerdote della ... Antìoco IV Epifane di Siria Antìoco IV Epifane di Siria (gr. ᾿Α. ὁ ᾿Επιϕανής). - Figlio (n. 215 circa - m. Tabe 164 a. C.) di Antioco III, entrò (175) in possesso del regno grazie all'aiuto dei Romani, dei quali era stato ostaggio per 14 anni. Rivendicò il possesso della Celesiria contro Tolomeo VI che fu sconfitto a Pelusio (168); ... Nabatei (gr. Ναβαταῖοι) Antica popolazione con centro nella città di Petra, a sud-est del Mar Morto. Nomadi, originari della penisola arabica, i Nabatei, divenuti sedentari, si organizzarono in una solida monarchia che ebbe notevole importanza per l’esercizio del commercio carovaniero dall’Arabia all’Egitto ...
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Vocabolario
video meliora proboque, deteriora sequor
video meliora proboque, deteriora sequor (lat. «vedo il meglio e l’approvo, ma seguo il peggio»). – Frase di Ovidio (Met. VII, 20-21): sono parole di Medea che per l’amore di Giasone viene meno ai proprî doveri verso il padre e verso la...
toṡóne
tosone toṡóne s. m. [lat. tonsio -onis «tosatura», der. di tondēre «tosare», prob. attraverso il fr. toison]. – 1. ant. Vello, mantello di ovini e caprini: la conquista del t. (ma più com. vello) d’oro, nella mitologia greca, l’impresa...
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