Manetti, Giannozzo
Scrittore (Firenze 1396-Napoli 1459) di potente levatura politica, economica, culturale. Nel 1453 fu costretto all'esilio da Cosimo de' Medici, e passò l'ultima parte della vita a Roma e a Napoli, ma anche nella curia pontificia e alla corte di Alfonso d'Aragona ebbe autorità e onori quale rappresentante cospicuo dell'umanesimo fiorentino. Come dantologo lasciò una Vita di Dante, scritta in latino per interessare i dotti in un'età che vedeva un distacco profondo tra latino e volgare.
Si tratta di una mediocre compilazione, priva dell'importanza che aveva avuto, qualche anno innanzi, la vita scritta da Leonardo Bruni; eppure documento notevole per il tentativo di correggere l'interpretazione che della vita dantesca aveva dato quest'ultimo, volto a esaltare l'impegno civile del poeta, mentre il M., anziché la vita attiva, ebbe la tendenza a sottolineare la contemplativa. Si ricordi inoltre che il M., bibliofilo fortunato, riuscì a procurarsi uno dei codici più importanti per quanto riguarda la tradizione delle epistole di D., il Vaticano Palatino 1729, già appartenuto a Francesco da Montepulciano, senza peraltro utilizzarlo quanto avrebbe potuto.
Bibl.- La Vita di D. si trova in vari manoscritti (Laurenziano LXIII 30; Vaticano Reginense 768; Vaticano Palatino 1601 e 1612; Vaticano Urbinate 387; ecc.), ed è stata stampata più volte. La prima edizione fu curata da L. Mehus, in Specimen historiae litterariae florentinae saeculi decimitertii ac decimiquarti sive vitae Dantis Petrarchae ac Boccaccii a cel. lannotio Manetto saeculo XV scriptae, ecc., Firenze 1747. La seconda, con traduzione a fronte, fu merito del frate cassinese M. Granata: Un antico manoscritto latino che contiene le vite del D., del Petrarca del Boccaccio ed un cenno critico sul merito di loro, Messina 1838, 1-89. Pochi anni dopo usciva la terza edizione procurata da G.C. Galletti, Philippi Villani liber de civitatis Florentiae famosis civibus, ecc. Firenze 1847, 57-93. Altre due edizioni nel presente secolo: la prima a c. di A. Solerti (Le vite di D., Petrarca e Boccaccio scritte fino al secolo decimosesto, Milano 1904, 108-151); la seconda di G.L. Passerini, con corredo d'introduzione e di note (Le vite di D. scritte da Giovanni e Filippo Villani, da Giovanni Boccaccio, Leonardo Aretino e G.M., Firenze 1917). Utili indicazioni bibliografiche sul M. sono state raccolte da F. Pagnotti, La vita di Niccolò V scritta da G.M., in " Arch. R. Soc. Romana di St. Patria " XIV (1891) 429 ss. Sulla biblioteca del M.: O. Zenatti, D. e Firenze, Firenze 1903, 374-375 e 414-417; P. Toynbee, G.M., Leonardo Bruni and Dante's letter to the Fiorentine, in " Modern Language Review " XVI (1919). Per una valutazione della vita di D. scritta dal M.: V. Rossi, D. nel Trecento e nel Quattrocento, in Saggi e discorsi su D., Firenze 1930; C. Grayson, D. and che Renaissance, in Italian Studies presented to E.R. Vincent, Cambridge 1962, 57-75; C.A. Madrignani, Di alcune biografie umanistiche di D. e Petrarca, in " Belfagor " XVIII (1963); C. Dionisotti, D. nel Quattrocento, in Atti del Congr. Internaz. di studi dant., Firenze 1965 (in particolare le pp. 355-360); E. Garin, D. nel Rinascimento, in " Rinascimento " VII 2 (1967) 3-28; H. Baron, La crisi del primo Rinascimento italiano, Firenze 1970, 374-375.