Amico, Gianni (propr. Giovanni Battista)
Regista e sceneggiatore cinematografico, nato a Loano (Savona) il 27 dicembre 1933 e morto a Roma il 2 novembre 1990. Di natura complessa e di complessi interessi, A. tentò sempre di mettere armonia fra le sue passioni, che furono, oltre al cinema, il jazz e la musica brasiliana, la politica, l'arte, e l'ossessione dell'analisi intellettuale; la sua fantasia creativa, molto sensibile alle suggestioni dello stile e della grammatica cinematografica, si mosse sempre in parallelo al desiderio di approfondire il risvolto storico-politico dei temi che trattava. I risultati più felici furono alcuni documentari come We insist (1964), ispirato a un album di Max Roach e premiato al Festival di Locarno; e Gramsci l'ho visto così (1988), realizzato in collaborazione con Giorgio Baratta; come anche alcuni lungometraggi quali Tropici (1967), primo film prodotto dalla RAI, che venne selezionato ai Festival di Pesaro, Berlino, Londra e New York, e le quattro puntate televisive di Le affinità elettive (1978) dal romanzo di J.W. Goethe.
A., figlio di un capitano di mare, frequentò il liceo classico a Genova dove nel 1960 cominciò a organizzare incontri e rassegne di cinema latinoamericano, attività proseguita fino al 1965. Questa importante esperienza lo portò in Brasile la prima volta nel 1962, e, per i contatti avuti e la grande influenza esercitata sia sugli autori brasiliani sia nella diffusione della loro opera, ancora oggi A. viene ricordato in Brasile tra i protagonisti del Cinema Nôvo. Il suo Tropici fu infatti girato nel Nord-Est brasiliano e a San Paolo: racconta il drammatico viaggio di una famiglia di contadini spinti dalla siccità e dalla miseria verso il miraggio della grande metropoli. Se fino a quel momento la passione cinematografica di A. si era sviluppata nell'universo di ricerche e sperimentazioni della Nouvelle vague europea, Tropici scelse un linguaggio completamente originale per purezza e intensità poetica, rappresentando in qualche modo il ritorno a un antico amore per Roberto Rossellini accanto al quale A. si era trovato a lavorare per la produzione di Era notte a Roma (1960).
Già nel 1963 infatti a Roma aveva collaborato alla sceneggiatura di Prima della rivoluzione (1964) di Bernardo Bertolucci del quale fu anche produttore esecutivo. In quella occasione coinvolse come script girl Michelle Barbieri, moglie di Gato Barbieri, e fu quindi responsabile dell'arrivo in Europa del grande musicista argentino, che legò poi la sua firma all'opera di Bertolucci. Non si può dimenticare infatti che l'amore per il cinema non coinvolse A. soltanto per gli aspetti creativi ma anche per il fascino suscitato dalla macchina produttiva di un film nell'urgenza di orchestrarne con vitalità ogni aspetto. Con Bertolucci A. sceneggiò anche Partner (1968), e lo stesso Bertolucci partecipò alla sceneggiatura del suo L'inchiesta (1969), film invitato al Festival di New York. Bertolucci produsse poi per lui il lungometraggio Io con te non ci sto più (1983). Fra le collaborazioni di A. come sceneggiatore vanno ricordate: Vent d'Est (1969; Vento dell'Est di Jean-Luc Godard e Der leone have sept cabecas (1970; Il leone a sette teste) di Glauber Rocha. Per la televisione, invece, A. scrisse e diresse nel 1975 Le cinque stagioni, un film dedicato alla vecchiaia e ambientato in un pensionato per anziani.
Sempre diviso fra l'espressione personale e un'instancabile e generosa volontà di diffusione dell'amata cultura brasiliana, A. riuscì nella quasi impossibile scommessa di portare all'Estate romana del 1983 tutti i grandi musicisti della scuola di Bahia. Girò, con Leon Hirszman e Paulo Cesar Saraceni, decine di ore di materiale su quell'evento, con il sogno di realizzarne un grande musical. Vicende produttive ne impedirono il montaggio fino a dopo la sua morte, quando la moglie Fiorella Giovannelli, montatrice, riuscì a portare a termine il progetto, e il film, con il titolo Bahia de todos os sambas (1996), fu presentato alla Mostra del cinema di Venezia e al Festival di L'Havana. Fra gli altri suoi documentari vanno ricordati: Appunti per un film sul jazz (1965), Futurismo-Futurismi (1986), Andrea del Sarto (1986), Morandi (1987), Diario di Manarola: appunti per un film sull'esperienza di Telemaco Signorini alle Cinque Terre (1987).