CAMPANO, Giannantonio
Letterato, nato a Cavelli (Capua) nel 1429, morto a Siena nel 1477. Intorno al 1445 si recò a Napoli dove forse poté approfittare delle letture che Lorenzo Valla teneva nella reggia aragonese, e nel '52 a Perugia, dove, protetto dal Baglioni, ottenne una cattedra di eloquenza. Recatosi col cardinale Calandrini al congresso di Mantova (1459) il C. entrò nelle grazie di Pio II, che lo elesse nel 1640 vescovo di Cotrone e di Teramo. Dal '72 al '74 fu governatore, per la Chiesa, di Todi, Foligno, Assisi, Città di Castello; e per aver difeso queste terre contro le pretese di Giuliano de' Medici fu rimosso dall'ufficio.
Nel De vita et gestis Braccii Perusini (ultima ediz. per cura di R. Valentini, Bologna 1929, nel vol. XIX di nuovi Rerum ital. Script.) la figura di Braccio da Montone è rappresentata con buona conoscenza dei fatti spiccioli e discreta penetrazione psicologica, ma senza che abbiano rilievo i rapporti dell'azione individuale di Braccio con gli avvenimenti contemporanei. Il C. fu oratore di buona rinomanza; scrisse molti versi amorosi con gaiezza, arguzia e facilità che spesso diviene sciatteria. Di maggior pregio è l'epistolario in nove libri (Io. Antoni Campani Epistolae et Poemata, ed. Mencken, Lipsia 1707). In esso specialmente si rivela l'uomo desideroso di godere la vita.
Bibl.: G. Lesca, G. A. C., Pontedera 1892; A. Della Torre, Storia dell'Accademia platonica di Firenze, Firenze 1902, pp. 415-417; R. Valentini, "De gestis et vita Braccii" di C. A. Campano, in Boll. della R. Deputaz. di storia patria per l'Umbria, XXVII (1925).