MANZINI, Gianna
Scrittrice, nata a Pistoia il 24 marzo 1896. Ha diretto i "quaderni internazionali" di Prosa (1945-46).
Il suo primo libro, Tempo innamorato (Milano 1928; n. ed., ivi 1943), già annunzia quel motivo della solitudine della donna, e della sua conseguente fuga nei ricordi e nel sogno, che sarà sempre più intensamente modulato nei volumi successivi: Incontro col falco, Milano 1929; Boscovivo, ivi 1932; Un filo di brezza, ivi 1936; Rive remote, ivi 1940; Venti racconti (scelti tra vecchi e nuovi), ivi 1941; Lettera all'Editore, Firenze 1945; Forte come un leone, Milano 1947. I quali, meglio che narrazioni definite, sono un po' tutti "racconti da fare", in quanto quel motivo autobiografico viene - nei momenti migliori - trattato liricamente, con la libertà di un tema musicale, come un "improvviso" che inventi esso stesso il suo disegno o le sue volute, a seconda dell'estro (con modi che talora sembrano richiamarsi più alla Woolf che alla Mansfield). E la "terza persona", l'apparente oggettività di tale racconto, nascono da quella coscienza critica che, lucidissima, accompagna la M. nella sua creazione, da quel bisogno non già di specchiarsi nelle proprie immagini e sensazioni, ma di staccarsi da sé per vedere meglio in quel contrappunto di realtà e finzione. Arte squisita, che ha i proprî limiti in quell'alchimia della parola, in quel certo artificio necessario, appunto, ai suoi incantesimi.
Bibl.: G. De Robertis, prefaz. a Venti racconti, cit.; P. Pancrazi, Scrittori d'oggi, IV, Bari 1946, pp. 154-59; G. Bo, Nuovi studi, Firenze 1946.