Ingegnere italiano (Roma 1882 - Torino 1957); ufficiale di S. M. della Marina dal 1903, raggiunse il grado di ammiraglio. Nel 1907 si laureò ingegnere industriale a Napoli, specializzandosi in elettrotecnica (1908). Fu assistente di elettrotecnica a Padova (1908) e a Napoli (1908-1914), incaricato di radiotelegrafia e magnetismo navale (1913-1916) a Napoli, titolare di elettrotecnica e direttore dell'Istituto elettrotecnico e radiotelegrafico dellai Marina a Livorno (1916-1922), ordinario di elettrotecnica a Pisa (1923-26), direttore del Centro radiotelegrafico di Coltano (1918-23), professore di elettrotecnica (dal 1926), direttore del R. Politecnico di Torino e presidente dell'Istituto elettrotecnico nazionale. Fu accademico dei Lincei, socio della Società dei XL, accademico pontificio dal 1936 e anche (1929-44) accademico d'Italia. V. diede grande impulso allo studio dell'elettronica e della radiotecnica in Italia: compì studi sul ferromagnetismo, riassunti nei due lavori fondamentali Magnetizzazione del ferro per effetto di due campi ortogonali, e Misura meccanica del lavoro di isteresi del ferro in un campo magnetico; inventò il duplicatore magnetico di frequenza; diede per primo una teoria analitica del funzionamento dei tubi elettronici; effettuò la prima misura oggettiva e quantitativa del campo elettromagnetico di segnali transoceanici, dando inoltre grande impulso allo studio delle alte frequenze in Italia. Autore di numerose memorie scientifiche, nel 1916 venne insignito del premio Marco Grassi dall'Accademia delle scienze di Napoli e nel 1925 del premio Jona dell'Associazione elettrotecnica italiana.