LUCINI, Gian Pietro
Scrittore, nato a Milano il 30 settembre 1867, morto a Breglia il 14 luglio 1914. Laureatosi in legge nel 1892, visse una vita martoriata da terribile male fisico, sdegnosa di esibizionismi, raccolta ma drammatica per "enormi avventure cerebrali", com'egli stesso disse. Socialista, il suo temperamento aristocratico gli vietò d'irreggimentarsi in un partito; dannunziano, finì con lo scrivere le fiere invettive di Antidannunziana (Milano 1914); precursore del futurismo (cfr. soprattutto Il vaso libero, Milano 1908), futurista non fu se non per poco. Poeta, romanziere, critico, scrittore di filosofia e di politica, il L. fu un grande ingegno che non giunse mai alla compiuta conquista di sé stesso. Misticismo e alessandrinismo, ironia e lussuria, anarchismo e costante predilezione per il simbolo, tutto è in lui determinato da un esasperato intellettualismo, che gl'impedisce di raggiungere la limpidità e l'equilibrio proprî a ogni opera duratura.
Il L. lasciò moltissimo inedito; tra le sue opere a stampa, oltre alle già citate, ricordiamo: in versi: Il libro delle figuraziom ideali, Milano 1894; Il libro delle imagini terrene, ivi 1898; Episodi dei drami delle Maschere, voll. 4, ivi 1898; La prima ora della Academia, Palermo 1902; Carme di angoscia e di speranza, Milano 1909; Revolverate, ivi 1909; La solita canzone del Melibeo, ivi 1910. Inoltre: Gian Pietro da Core, romanzo, Milano 1895; Le nottole e i vasi, favole e dialoghi, Ancona 1912; Il tempio della gloria, dramma, ivi 1913; Ai mani gloriosi di G. Carducci, Varazze 1907 (2ª ed., Varese 1912); L'ora topica di C. Dossi, Varese 1911; Filosofi ultimi, Roma 1913; La piccola Chelidonio, Milano 1927; La gnosi del Melibeo, Torino 1930. Cfr.: Scritti scelti, a cura di M. Puccini, Lanciano 1917 (con un'autobiografia); Carteggio inedito tra C. Dossi e G.P.L., a cura di T. Grandi, in Il Convegno, XIV (1933), pp.1-29.
Bibl.: C. Linati, Sulle orme di Renzo, Roma 1919; A. U. Tarabori, G. P. L., Milano 1922.