BRUTO, Gian Michele
Umanista e storico, nacque a Venezia, probabilmente nel 1515. Ordinato sacerdote a Padova, fu precettore di un nobile veneziano; ma la sua indole non era fatta per la vita ecclesiastica, e dal papa ebbe dispensa dagli ordini. Dovette poi lasciare Venezia forse per essersi compromesso come fautore della Riforma. Si trasferì dapprima presso il vescovo di Otranto, poi in Toscana dove, secondo alcune notizie, si fece frate domenicano nel convento di San Marco; verso il 1562 lo troviamo a Lione, dove fece stampare parecchie sue opere. Di lì passò in Ispagna, in Inghilterra, in Germania, nei Paesi Bassi, in Svizzera, in Austria, in Transilvania, dove era stato chiamato dal principe Stefano Báthory, che gli affidò l'incarico di scrivere la storia dell'Ungheria. Quando questo principe fu eletto re di Polonia, il B. lo accompagnò in quel reame (1575). Morto il suo protettore (1586), si compromise con il successore, avversandone l'elezione; dovette perciò emigrare nell'Ungheria asburgica, stabilendosi a Presburgo, dove l'imperatore Rodolfo II lo chiamò come storico ufficiale.
Quando seppe che in Transilvania si stava per pubblicare la sua storia dell'Ungheria, che - non sempre favorevole agli Asburgo - l'avrebbe messo in cattiva luce presso il suo protettore, in pieno inverno si mise in viaggio per impedire la pubblicazione. Riuscì nell'intento, ma morì poco dopo, a Gyulafehérvár (Alba Julia), per gli strapazzi del viaggio (1594).
Opere: Lasciò una dozzina di opere fra edite ed inedite: commenti a Cesare, a Livio, Orazio e specialmente a Cicerone, lettere a illustri personaggi e trattati, come il Praeceptorum coniugalium liber, il De historiae laudibus, le orazioni laudative, gli epigrammi, ecc., le Historiae Florentinae in 8 libri (Lione 1562), che si arrestano alla morte di Lorenzo de' Medici. Nella prefazione manifesta il proposito di scrivere in confutazione del Giovio, accusato di aver calunniato i Fiorentini per onorare i Medici. Il Bruto invece si dimostra assai aspro contro i Medici, sicché, quando l'opera, dedicata a Pier Capponi, vide la luce, Cosimo I ne fece distruggere quante copie poté avere, e perseguitò l'autore. Fu tradotta con eleganza dal padre Gatteschi delle scuole pie e ripubblicata in due volumi, col testo a fronte (Firenze 1838), e con un'ampia notizia bio-bibliografica.
Il B. pubblicò poi parecchie opere inedite, o da lui credute inedite, di altri scrittori, come il De rebus gestis ab Alphonso I di Bartolomeo Faccio (Lione 1562), il De rebus in Etruria gestis a Senensibus di Francesco Contarini (Lione 1562), la storia di Vladislao I di Ungheria di Callimaco Esperiente (Cracovia 1582), il Della repubblica dei Fiorentini di Donato Giannotti in una edizione assai più corretta delle precedenti. La Historia Hungarica, che tanti guai gli doveva creare, fu pubblicata tre secoli e mezzo dopo la sua morte, dall'Accademia ungherese delle scienze, a cura di F. Toldy e J. Nagy (J. M. Brutus, Magyar historiája, 1490-1552, voll. 3, Budapest 1863-76, in Monum. Hung. Histor., II, Script., XII-XIV). Il B. vi lavorò per oltre un decennio, incominciando la raccolta del materiale in Transilvania nel 1573 e proseguendola in Polonia; fu concepita come prosecuzione della storia ungherese, rimasta al 1490, scritta da un altro italiano, Antonio Bonfini (v.); anche questa del B. rimase incompiuta (al 1552), per la morte di Stefano Báthory.
Bibl.: Oltre alle prefazioni alle edizioni citate delle singole opere, v. Apostolo Zeno, Dissertazioni Vossiane, I; Foscarini, Letteratura veneziana, I; Mazzuchelli, Scrittori d'Italia, Brescia 1753-63, II; Tiraboschi, Storia della letteratura ital., Modena 1771-82; Windisch, Lebensbeschreibung des Joh. Mich. Brutus, in Neues Ung. Magazin, I; J. Kemény, Ein bruchstüch über J. M. Brutus u. über den Wert seiner Ungarisch-Siebenbürgischen Geschichte, 1844; F. Károly, in Történelmi tár, 1879; S. Borovsuky, in Századok, 1900; L. Deszi, Dati sulla vita di Brutus, in Irodalomtörténeti Közlemények, 1900; L. Kovács, Fonti della storia ungherese di Brutus, in Századok, 1916; J. Vietorisz, De J. M. Bruti Historiae Hungaricae latinitate, Budapest 1890.