CAVALLI, Gian Marco
Orefice, scultore, medaglista del sec. XVI. Nacque certamente prima del 1454; morì dopo il 1506. Dapprima lavorò di oreficeria per il marchese di Mantova Federico Gonzaga, in vasetti, olle di tipo antico, boccali e fiaschi, su disegno del Mantegna. Poiché però nel 1483 chiedeva per questi oggetti un prezzo troppo alto, il lavoro fu dato a Giov. Franc. Roberti. Nel 1497 entrò come modellatore nella zecca mantovana. Nel 1499 eseguì per il vescovo Ludovico Gonzaga una riproduzione del Cavaspina dell'Antico e una serie di piatti d'argento con la figurazione dei pianeti. Altri piatti eseguì nel 1503 per Isabella Gonzaga. Nel 1504 fu testimonio al testamento del Mantegna. Nel 1506 eseguì nella zecca di Hall i conî per parecchie monete e per una bellissima medaglia con i ritratti accollati dell'imperatore Massimiliano e di Bianca Maria. Queste ultime sono le sole opere sicure di lui ancora esistenti. Gli vengono attribuiti però, con molta verosimiglianza, il mezzo busto del Mantegna sulla sua tomba e l'altro mezzo busto pure in bronzo nel Museo di Berlino con il ritratto del poeta fra Battista Spagnoli, con cui era stato in assai amichevoli relazioni. I due bronzi sono opera evidente di una stessa mano.
Molto probabilmente fu suo figlio, Giovambattista Cavalli, incisore di conî per le zecche di Mantova, di Parma e di Reggio fra il 1523 e il 1541.
Bibl.: U. Rossi, I medaglisti del Rinascimento alla corte di Mantova, in Riv. ital. di numism., I (1888), p. 439 segg.; id., Gian Marco e Gian Battista Cavalli, ibid., V (1892), p. 481 segg.; W. Bode, Die Bronzebüste des Batt. Spagnoli, ecc., in Jahrb. d. preuss. Kunstsamml., X (1889), pp. 211-16; XI (1896), pp. 56-59; R. v. Schneider, G. M. C. im Dienste Maximilians des Ersten, in Jahrb. der. k. Samml. des allerhöch. Kaiserh., XIV (18 pp. 187-95; G. F. Hill, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VI, Lipsia 12.