Rondi, Gian Luigi
Giornalista e critico cinematografico, nato a Tirano (Sondrio) il 10 dicembre 1921. In oltre cinquant'anni di professione si è distinto come figura di rilievo della critica cinematografica cattolico-moderata. Interessandosi agli aspetti più vari del cinema, dalla promozione di festival e rassegne alla stesura di sceneggiature e saggi critici sino alla direzione di cortometraggi, ha seguito lo sviluppo di un'arte in continua evoluzione che si configura come riflesso dei cambiamenti della società. Ha perseguito con passione ed energia i molti impegni cui è stato chiamato a ottemperare e per i quali più volte è stato premiato e insignito con titoli onorifici dal mondo culturale italiano e internazionale. Presidente dal 1993 al 1997 della Mostra del cinema di Venezia è stato anche, dal 1981, presidente dell'Ente David di Donatello.
Trasferitosi a Roma con la famiglia, si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza, per laurearsi nel 1945. Fu in quell'anno che, avendo già scritto di teatro durante il periodo universitario, fu chiamato da S. D'Amico per la stesura di biografie teatrali e cinematografiche dell'Enciclopedia dello spettacolo e, poi, nel 1947, per affiancarlo nella realizzazione delle cronache drammatiche su "Il tempo", quotidiano per cui collaborò in seguito ininterrottamente come critico cinematografico. Nel 1948, anno in cui R. aderì al partito della Democrazia cristiana, cominciò a scrivere per la "Rivista del cinematografo" e su "La fiera letteraria", oltre a inaugurare l'attività di corrispondente per riviste straniere, quali le francesi "Le Figaro" e "Cinémonde", per poi avviare, l'anno dopo, la collaborazione, ancora viva, con l'Istituto della Enciclopedia Italiana. Successivamente fu critico cinematografico del Giornale radio (1950-1995), redattore dell'Agenzia giornalistica Italia (1955-1961), collaboratore per il cinema della RAI (1952-1996), pur continuando a scrivere per molte riviste del settore.
Protagonista di rilievo del mondo culturale del 20° sec. R., che già dal 1948 aveva tenuto corsi di storia ed estetica del cinema presso le più prestigiose università italiane, ha avuto il merito di aver istituito, nel 1971, il Leone d'oro alla carriera tra i premi assegnati alla Mostra del cinema di Venezia. La sua instancabile attività lo ha visto, infatti, più volte membro delle giurie dei maggiori festival cinematografici italiani ed esteri, nei quali, durante gli incarichi direttivi, ha sostenuto il rilancio del cinema d'autore e la promozione di talenti poco noti. I suoi molteplici interessi lo hanno portato a scrivere soggetti e sceneggiature e a dirigere cortometraggi, tra i quali il documentario antologico L'Italia è di moda (1963), a realizzare numerosi cicli televisivi dedicati a personalità significative del mondo cinematografico come Vittorio De Sica (1963), Alberto Sordi (1967), John Ford (1964 e 1972), Marlene Dietrich (1973), e a dedicare ritratti a Ugo Tognazzi, Nino Manfredi e Vittorio Gasmann, protagonisti della commedia all'italiana (1991). Oltre alle testimonianze sul cinema italiano Neorealismo italiano (1951) e Cinema italiano oggi (1950, testo ripubblicato nel 1966 con un aggiornamento dal 1952 al 1965), si ricordano tra le sue biografie Maestri del cinema: Renoir (1970), Kurosawa, Bergman e gli altri… (2000).