PALLAVICINO, Gian Luca
Uomo d'arme, diplomatico, amministratore, nacque a Genova da Giuseppe e da Livia Centurione Oltemarini il 22 novembre 1697. Ascritto al Libro d'oro nel dicembre 1721, nel marzo 1731 fu mandato ambasciatore a Vienna e vi trattò specialmente degli aiuti che Genova chiedeva all'Impero per la sottomissione della Corsica ribelle. Cessata la missione diplomatica nel 1733, passò al servizio dell'Austria e fu posto alla testa di una flotta che doveva difendere le coste napoletane contro i Borbonici durante la guerra per la successione di Polonia; ma non ebbe fortuna. Tuttavia fu nominato general maggiore, proprietario di un reggimento, quindi comandò la flottiglia del Danubio nella guerra contro i Turchi riportando qualche lieve successo che non mutò le sorti della campagna. Nominato tenente maresciallo il 28 marzo 1741 e nell'anno successivo governatore e comandante generale del ducato di Mantova, nel 1745 succedette al Lobkovitz come governatore civile e militare della Lombardia e plenipotenziario per gli eserciti d'Italia. Si trovò così dalla parte opposta dei suoi concittadini e dopo l'insurrezione genovese del dicembre 1746 non volle capitanare una spedizione punitiva contro la repubblica, ma come plenipotenziario tracciò un piano di riconquista. Richiamato tuttavia a Vienna come sospetto, si giustificò, e nel 1748 fu rimandato come castellano di Milano e comandante delle truppe imperiali in Italia. Incaricato anche della suprema amministrazione delle finanze austriache in Lombardia dopo la pace di Aquisgrana, sostituì nel 1750 il governatore conte d'Harrac col quale non andava troppo d'accordo, ma la sua amministrazione specie per gli appalti delle imposte non ebbe l'approvazione di Maria Teresa che lo richiamò pur concedendogli il Toson d'oro.
Ritiratosi a vivere a Bologna, non ebbe più vita politica; solo nel 1768 ebbe da Giuseppe II l'incarico d'accompagnare Maria Carolina che andava sposa a Ferdinando di Napoli. Il fasto insolente e gli atteggiamenti superbi del lussuoso seguito non gli procurarono soverchie simpatie a Bologna, ove morì (27 settembre 1773). Il figlio Giuseppe Maria, avuto dalla seconda moglie Maria Caterina Fava bolognese, diede origine ai Pallavicino di Bologna.
Bibl.: P. Litta, Famiglie nobili italiane, VI; L. M. Levati, I dogi di Genova dal 1771 al 1797 e vita genovese negli stessi anni, Genova 1916, p. 699 segg.; A. Costa, G. L. P. e la corte di Vienna (1731-53), in Giorn. st. lett. della Liguria, 1926, pp. 113 segg., 204 segg.; Cusani, Storia di Milano, IV, p. 28 segg.