Scrittore (Verona 1742 - Milano 1817), autore di una memoria Sul governo delle arti (1792), nella quale assunse una posizione intermedia tra i sostenitori della libertà economica e i fautori delle restrizioni corporative, proponendo l'abolizione delle corporazioni dei mercanti ma non di quelle artigiane e dichiarandosi favorevole all'intervento dello stato nella fissazione dei prezzi.