Uomo politico napoletano (Calvanico, Salerno, 1743 - Napoli 1799). Ecclesiastico, si rese noto nel 1771 con la pubblicazione dell'opera In theologiam et divinam oeconomiam volumen parascevasticum e poco dopo con l'Antigrotius (1780), ottenendo di essere nominato teologo di corte e regio censore per la revisione dei libri stranieri. S'impegnò, in queste cariche, nelle controversie per i diritti della corona contro Roma. Ma per la sua liberalità come censore fu rimosso e incarcerato (1796). Nel regime repubblicano fu preposto al ministero degli Interni: fu condannato a morte e giustiziato dalla reazione borbonica.