BARONCELLI, Gian Francesco
Attivo in Piemonte nella seconda metà del sec. XVII, fu dapprima collaboratore di Amedeo di Castellamonte, per cui disegnò numerose tavole del volume sulla Venaria Reale, incise dal Tasnière (Torino 1674). Sostituì il maestro, morto nel 1683, nella direzione dei lavori per l'ospedale di S. Giovanni a Torino, iniziato nel 1680 e condotto sostanzialmente a termine, sotto la sua guida, nel 1689. Fu anche aiuto di Guarino Guarini in palazzo Carignano, la cui fabbrica, incominciata nel 1679, si protrasse, dopo la partenza del grande architetto (1681), sino al 1685. Dal 28 maggio 1684 il B. ebbe il titolo di ingegnere del principe di Carignano, succedendo al Guarini, morto a Milano nel 1683. Ricoprì pure la carica di ingegnere ducale. Oltre alla operosità da lui esplicata nel compimento di questi edifici nei quali si potrebbe ricercare qualche suo apporto personale, dovette fiorire una produzione autonoma, la quale è però scarsamente conosciuta e non sempre sicura. Le fonti torinesi gli attribuiscono, con qualche esitazione, il palazzo Graneri (poi Circolo degli artisti), fatto erigere nel 1682 dall'Abate Marco Antonio Graneri della Roccia. In quest'opera ebbe forse modo di rielaborare precedenti schemi guariniani, con echeggiamenti stilistici del Castellamonte. Gli è pure assegnata la parte centrale (1692) del palazzo Provana di Druent (poi Barolo), già parzialmente costruito da altri architetti fin dal 1622. Hanno singolare carattere e pregio l'Atrio e il maestoso scalone, ricco di soluzioni scenografiche. Il nome del B. viene altresì ricordato per il santuario di S. Maria del Pilone a Moretta (1684). Morì nel 1694, verosimilmente ancora giovane: è da annoverare tra gli architetti che hanno accolto le fondamentali lezioni del tardo Castellamonte e del Guarini.
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