CIGNAROLI, Gian Domenico
Nacque a Verona il 18 maggio 1724 da Leonardo e da Maddalena Vicentini. Fu il fratello di primo letto Giambettino ad avviarlo alla pittura, ed è probabile che il C. non abbia avuto altri maestri. Il fratello, finché visse, gli fu guida e protettore costante, e fu sempre per sua opera che il C. fu invitato a dipingere alla corte di Torino nel 1766 (Schede Vesme). Là stette per dieci mesi, operoso per l'appartamento del duca del Chiablese; volle però ritornare a Verona, dove si ritrovò poi privo di commissioni tanto da doversi sostenere col lavoro di ricamatrice della moglie, Caterina Zabaroni, che aveva sposato nel 1760.
Lo Zannandreis, nella biografia che gli dedica, dice che imitò la natura "così bene ed in tutti gli accidenti, che niente di più resterebbe a desiderarsi, ove di qualche porzione del bello ideale e sublime saputo avesse condir suoi disegni" (pp. 416 s.); ma, a parte il pregiudizio classicistico, questa valutazione è benevola, perché la pittura del C. non manca di rozzezza. Vi è invece evidente quanto scrive più oltre lo stesso Zannandreis: "tentava di accoppiare la vaghezza del colorito del fratello colla robustezza del Piazzetta, il cui stile e carattere gli andava a cuore moltissimo" (p. 417).
Morto Giambettino nel 1770, il C. si stabilì nella sua casa e nel suo studio a Verona, dove operò fino alla morte, avvenuta il 13 apr. 1793. Ebbe due figlie e un figlio, Leonardo, che avviò alla pittura.
Opere: Alzano Lombardo, S. Maria della Pace: SS. Vescovo, Rocco e Antonio con l'Educazione della Vergine nello sfondo; Bonate Sopra (Bergamo), parrocchiale: Adorazione dei Magi (1756 circa), Il transito di Maria (stessa data), La Pietà; Castel d'Ario (Mantova), parrocchiale: Annunciazione, Presentazione al tempio, Assunzione; Chievo (Verona), villa Pellegrini Pullé, Trionfo di Venere (affresco: tav. 259, in Precerutti Garberi); Crema, chiesa della SS. Trinità, sagrestia: Il Redentore e i ss. Francesco di Sales, Gerolamo e Gaetano (1764 circa); Lonato (Brescia), parrocchiale: La Vergine e s. Simone Stock, Adorazione dei Magi, Natività di Gesù (oli, nel soffitto); Marcaria (Mantova), parrocchiale: Madonna e santi (1768); Wiener Neustadt, duomo: Resurrezione, Vergine in gloria; Ostiglia (Mantova), parrocchiale di S. Maria Assunta: S. Pietro (firmato), S. Luigi, Assunzione della Vergine (attribuiti); Verona, S. Eufemia: La Vergine e le anime del purgatorio (su pietra di paragone); S. Luca: S. Carlo Borromeo in preghiera; SS. Siroe Libera: Miracolo dei ss. Siro e Libera; SS.Trinità: S. Giovanni Evangelista e S. Luigi (ovati).
Leonardo, nato a Verona il 23 luglio 1775, avviato alla pittura dal C., disponendo alla morte di questo delle sostanze che gli erano pervenute per eredità dallo zio Giambettino, si dedicò a lunghi viaggi in Spagna, Portogallo ed Egitto, attendendo soltanto a qualche ritratto in miniatura. Tornato a Verona, fu poco attivo se non per qualche altro ritratto, finché, abbandonato dalla moglie per le sue stravaganze, il 16 luglio 1830 si uccise.
Bibl.: L. Lanzi, Storia pittor. della Italia, a cura di M. Capucci, II, Firenze 1970, p. 177; C. Bernasconi, Studi sopra la storia della pitt. italiana..., Verona 1864, p. 376; D. Zannandreis, Le vite dei pittori..., Verona 1891, pp. 416-421 (unica fonte per Leonardo, pp. 521 s.); Invent. degli ogg. d'arte d'Italia, A. Pinetti, Prov. di Bergamo, Roma 1935, pp. 85, 86, 101, 111, 123, 160, 166; D. Viana, F. Cignaroli, in Le Venezie francescane, III (1934), 2, p. 6; G. B. Emert, Fonti manoscritte ined. per la storia dell'arte nel Trentino, Firenze 1939, p. 79; C. Donzelli, I pittori veneti del Settecento, Firenze 1957, pp. 66 s.; Schede Visme, I, Torino 1963, p. 315; C. Tellini Perina, in Mantova. Le arti, III, Mantova 1965, pp. 572 s.; M. Precerutti Garberi, Affreschi settecenteschi nelle ville venete, Milano 1968, p. 422; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI, p. 586.