LOTH, Gian Carlo (Johann Carl)
Pittore, nato a Monaco di Baviera l'8 agosto 1632, morto a Venezia il 6 ottobre 1698. Si può supporre che abbia dapprima studiato col padre Ulrico (circa 1600-1662) anch'egli pittore e allievo di Carlo Saraceni, tale quindi da poter istradare il figlio verso una tendenza in qualche modo caravaggesca. Ben presto dalla Baviera venne in Italia e si stabilì a Venezia, ove nel 1660 il Boschini ne ricordava già varie opere. Se a Venezia fu davvero allievo di P. Liberi, com'è stato detto, tuttavia da questa eventuale relazione poco poteva trarre, essendo portato piuttosto verso i cosiddetti naturalisti. Sentì certo l'influsso di G. B. Langetti e per il suo tramite quello della corrente riberesca. Ciò appare nelle opere, sia per il vigore pittorico e la robustezza del colore (spesso con rossi vinosi) sia per la tendenza a un crudo verismo, specialmente in studî di nudo. Il L., che fu artista schietto anche se limitato, ebbe nella pittura veneziana del '600 una parte notevole, analoga a quella di A. Zanchi, ed esercitò estesi influssi, educando anche varî pittori della Germania meridionale, come il Weissenkirchner e Daniel Seiter. Tra le sue opere sono da ricordare: a Venezia le pale in S. Maria del Giglio, S. Giovanni Grisostomo e all'Ospedaletto; a Firenze, l'autoritratto degli Uffizî e la pala della SS. Annunziata; nel Museo di Vienna, i quadri raffiguranti Giacobbe benedicente, Filemone e Bauci, ecc. Altri quadri sono nelle gallerie di Dresda, Monaco, Brunswick, ecc.
Bibl.: Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIII, Lipsia 1929; M. Boschini, La carta del navegar pitoresco, Venezia 1660, p. 554; G. Fiocco, La pittura veneziana del Seicento e Settecento, Verona 1929; J. Zarnowski e F. Baumgart, Contributi alla conoscenza di G. B. Langetti, in Boll. d'arte, XXV (1931-32), pp. 97-106.