Matematico e fisico italiano (Milano 1856 - ivi 1937). Allievo a Pavia, fra gli altri, di F. Casorati, E. Beltrami, G. Schiaparelli, si perfezionò a Berlino alla scuola di G. Kirchhoff. Professore di analisi a Messina (1886), di meccanica razionale a Pisa (1895), poi della stessa disciplina a Milano (1925-31). Socio nazionale dei Lincei (1910), uno dei XL della Società italiana delle scienze (1936). La sua attività si volse a varî campi della fisica matematica, ma particolarmente rilevanti restano i suoi contributi alla meccanica razionale che organizzò in un'ampia originale trattazione (sei trattati, in varie edizioni, dal 1896 al 1927) fondata su principî diversi dagli ordinarî, analoghi a quelli proposti da E. Mach, e più ancora in accordo con le idee di W. K. Clifford. Stabilì nella dinamica le equazioni del moto dei sistemi anolonomi, che vanno sotto il suo nome; e introdusse locuzioni e termini ("atto di moto", "stereodinamica", ecc.) divenuti di uso ormai classico. Negli altri campi sono da ricordare in particolare le ricerche di elastomeccanica e di ottica fisica; quelle intorno alla propagazione delle onde e ai fenomeni dell. Fra i trattati: Principi della teoria matematica del movimento dei corpi (1896); Principi di stereodinamica (1903); Geometria del movimento (1914); Teoria fenomenologica del campo elettromagnetico (1931).