GIAMPIETRINO
. Pittore: operò a Milano nella prima metà del sec. XVI. Sarebbe, secondo alcuni, quel Pietro Rizzo milanese menzionato dal Lomazzo; secondo altri, Gio. Pedrini, o Gio. da Milano detto Pavese, o Gio. da Como o, infine, Gio. B. Belmonte. Manca qualsiasi documento che lo identifichi; se ne ignorano le date di nascita e di morte; né v'è di lui alcuna opera firmata. La costruzione della figura del G. è fatta puramente su base stilistica; e sotto il suo nome si raggruppa tutto un complesso di opere affini.
Tra le principali si notano: a Milano, nella R. Pinacoteca di Brera, due mezze figure della Maddalena e una Madonna, non finita; una Ninfa presso il marchese Brivio; una Natività nella chiesa di S. Sepolcro; una Madonna presso l'ing. Bernasconi, del 1509, firmata "Belmonte", attribuitagli da W. Suida; un polittico nella raccolta Bagatti-Valsecchi; un altro polittico, ch'è tra le cose più belle del G., a Ospedaletto Lodigiano; una Madonna al Rijksmuseum d'Amsterdam; un Cristo portacroce all'Accademia di Vienna, un altro nella Pinacoteca di Torino, ecc. Il G. si formò sugli esempî milanesi di Leonardo, di cui sembra diretto scolaro; certo ne accettò i principî e li ripeté e diffuse con un senso di grazia e di dolcezza che fanno di lui uno dei migliori rappresentanti lombardi della sua scuola. Il Morelli, notando in diversi quadri del tempo un'aria fiammingo-giampietrinesca, pensa a relazioni tra il G. e i pittori dei Paesi Bassi.
Bibl.: G. P. Lomazzo, Trattato della pittura, ecc., III, Roma 1844, p. 297; G. Morelli (J. Lemorlieff), Le gallerie, ecc., Milano 1897; A. Venturi, Storia dell'arte ital., VII, iv, Milano 1915, p. 1044 segg.; F. Malaguzzi-Valeri, La corte di Lodovico il Moro, III (Gli artisti lombardi), Milano 1917, p. 71 segg.; Ch. Marcel-Reymond, La Cléopatre du Louvre et G., in Gaz. des beaux-arts, 1921, II, pp. 211-24; L. Hautecoeur, La Cléopatre de G. au musée du Louvre, in Mélanges Bertaux, Parigi 1924, pp. 138-46; W. Suida, Leonardo und sein Kreis, Monaco 1929, p. 212 segg.