ZELOTTI, Giambattista
Pittore, nato a Verona nel 1526, morto a Mantova il 21 agosto 1578. Ricordato dalle fonti come Battista Veneziano, fu scambiato anche con Battista Franco. Era nato due anni prima di Paolo Veronese; e questo basta a provare che non poté essere scolaro di lui, ma compagno nella bottega del Badile; ed è naturale che il suo stile risulti piuttosto parallelo che pedissequo a quello del Caliari, con cui non è possibile confonderlo per il colore languido, per il fare molto meno felice delle forme, preludenti a B. India e per i rapporti col paesaggio, di altezza sperticata. E questo senza dire dei contatti evidenti con lo zio Paolo Farinati. Accanto a Paolo Veronese lavorò alla villa Soranza, a Thiene (castello Colleoni), ove le opere di Paolo sono però perdute nel Palazzo Ducale (1553-54) e nella Libreria (1556-57). Gran causa della confusione fu l'equivoco del Ridolfi, il quale gli mise accanto il Veronese, negli affreschi della villa Emo a Fanzolo (1570), tipica ed esclusiva opera sua. Altre opere del Z. sono nella villa della Malcontenta (1561); nella villa Salom a Brugine e in quella Godi, ora Valmarana, a Lonedo; nella chiesa di Praglia (cupola, non però abside, di D. Campagnola) e nel monastero; nel palazzo Chiericati, e in duomo (1572) a Vicenza, dove però più si era imposto con l'affrescatura di tutta la facciata del Monte di Pietà (1556-62). Infine nella maggior parte delle decorazioni del Cataj o (1573), dove si mostra più che altrove stanco, stipato e di maniera.
Artista facile e chiaro, ma senza profondità e senza nerbo, non solo non può essere confuso col Veronese, ad es., in opere tipiche e potenti come il Battesimo di Brera, che il Caliari dipinse per S. Niccolò dei Frari, dove lo cita il Ridolfi, ma nemmeno in quelle più decorative, come la Fede e la Pace della Galleria Capitolina; né gli può essere seriamente paragonato. Visse accanto a lui, avvantaggiandosi più della sua gloria che della sua arte.
Bibl.: D. v. Hadeln, Veronese u. Z., in Jahrb. d. preuss. Kunsts., XXXV (1914), pp. 168-220; XXXVI (1915), pp. 97-128 (fondamentale); G. Fiocco, Paolo Veronese, Bologna 1928, cap. 3°; id., Paolo Veronese (serie Valori plastici), Roma 1935.