Poeta (Frosinone 1832 - Roma 1868). A Roma, dove si laureò in legge nel 1853, esercitò per qualche tempo la professione in qualità di procuratore legale. Insieme al fratello Giuseppe è il più cospicuo rappresentante di quella Scuola romana che, tra il 1854 e il 1870, raccolse nei locali del romano "Caffè nuovo" giovani poeti di diverso impegno e di varie tendenze. Nella sua nitida ma facile poesia, rinnovò il suo stile al contatto dei Greci, dai quali anche tradusse, e fu particolarmente sensibile all'esperienza stilistica dell'idillio nel quale ravvivò, per così dire, la sua vena arcadica (Poesie, 1856; Nuove poesie, post., 1869).