Letterato e uomo politico italiano (Lucca 1818 - Montignoso 1906), figlio di Gaetano; prof. nell'univ. di Siena (1840), poi di Pisa (1843), esercitò notevole influenza nella politica del granducato di Toscana: nel 1848 fu capitano nel battaglione universitario; oppositore poi del Guerrazzi, fu tra i promotori del ritorno del granduca; convertitosi all'idea unitaria e collaboratore del Ricasoli, ebbe grande parte nei fatti del 1859 e fu tra i membri della deputazione toscana a Vittorio Emanuele II. Fu poi deputato e (dal 1872) senatore. La sua attività di studioso, esemplare per la ricchezza d'interessi, oscillò sempre fra la ricerca storico-politica e quella letteraria; vicinissimo ad A. Manzoni - nel 1846 ne aveva sposato la figlia Vittoria - divulgò le sue idee sulla lingua, come appare dalla prefazione al Novo vocabolario redatto con E. Broglio (1870-97). Da ricordare anche gli opuscoli Sul dominio temporale dei papi e Dell'unità d'Italia.