BISSONE (Bissoni), Giambattista (Giovanni Battista)
Primogenito di Domenico di Francesco, nacque quasi sicuramente a Genova intorno al 1597. Apprese nella bottega del padre "i principi del disegno e quelli del modellare in creta" (Soprani), studiando l'anatomia del corpo umano direttamente dal vero. Nello stesso tempo cominciò a dedicarsi alla scultura in legno e si specializzò nella produzione di crocifissi processionali di grandi proporzioni, contribuendo a formare la feconda tradizione locale delle "casacce". Tra i suoi crocifissi più belli, ricordiamo quello della chiesa dell'Immacolata a Genova, già nella cappella Spinola della distrutta chiesa di S. Spirito, e quelli conservati nelle chiese di S. Bartolomeo degli Armeni, di S. Siro e della Concezione sempre a Genova. Le statue di Giambattista sono: La Vergine Regina, nella chiesa parrocchiale di Fiorino (Voltri), già nel duomo di Genova; La Madonna della cintura, già nella chiesa di S. Agostino (la figura di S. Nicola fu aggiunta posteriormente per trasformare la statua in casaccia); S. Bernardo che adora la Vergine e il Bambino (Genova, chiesa di S. Maria di Castello); S. Filippo Neri e S. Giuseppe (Genova, S. Zita). Giambattista risentì molto, nelle sue opere, della teatrale enfasi delle statue dell'ultimo Taddeo Carlone e, in un secondo momento, della raffinata ricercatezza formale delle opere del Van Dyck. Ma la profonda conoscenza dell'anatomia umana fece sì che egli, pur senza sfuggire del tutto al fare manierato del tempo, riuscisse a raggiungere un equilibrio formale molto alto, tanto da sollevare la scultura lignea a livello artistico dal piano cavalleresco in cui era rimasta fino ad allora. Morì di peste a Genova nel 1657.
Tra le sculture che gli sono state attribuite, ricordiamo la Madonna della cintura, conservata nella chiesa di S. Anna a Voltri; le statuette della Madonna del presepe del santuario della Madonnetta a Genova e dei Re Magi col loro seguito del presepe di S. Bartolomeo di Staglieno. Sono invece di scuola i gruppi rappresentanti La Madonna degli angeli (parrocchiale di S. Gottardo, Genova) e La Madonna del Carmelo (parrocchiale di Genova-Prà). Secondo il Soprani, Giambattista fu anche pittore, non solo perché dipinse le sue statue, ma per aver fatto delle "gustosissime tele" (ma nessuna di esse ci è giunta).
Bibl.: R. Soprani,Le vite de' pittori,scultori ed architetti genovesi, Genova 1674, pp. 1995; R. Soprani-G. G. Ratti,Delle vite de' pittori,scultori ed architetti genovesi, I, Genova 1768, pp. 358 s. (v. anche Indici ed. anast., Genova 1967); P. Zani,Encicl. metodica... delle Belle Arti, I, 4, Parma 1820, p. 77; L. A. Cervetto,I Gaggini da Bissone e le loro opere, Milano 1903, pp. 172-175; Id.,Il Natale,il Capodanno e l'Epifania, Genova 1903, p. 69; R. Bianchi,La basilica di S. Maria di Castello a Genova, Torino 1910, pp. 22 s.; O. Grosso-M. Bonzi-C. Marcenaro,Le casacce e la scultura lignea genovese del Seicento e del Settecento, Genova 1939, pp. 34, 35 s.; G. Riva,Le tradizioni natalizie genovesi, in Genova, XXXVI (1959), p. 12; G. Colmuto,L'arte lignea in Liguria: A. M. Maragliano, Genova 1963, pp. 9-11; U. Thieme-F. Becker,Künstler-Lexikon, IV, p. 69; Encicl. Ital., VII, p. 108 (sub voce Bissoni Domenico di Francesco).