GIAMAICA (A. T., 153-154)
Isola delle Grandi Antille, situata a circa 18° lat. N. e 77° long. O., vasta 11.525 kmq., costituente una colonia della Corona britannica, la maggiore delle Indie occidentali. L'isola ha forma irregolare, all'ingrosso ovale (lunghezza massima 231 km., larghezza massima 89 km.). La sua costa settentrionale dista 145 km. da Cuba, quella orientale circa 190 km. da Haiti. Dalla capitale, Kingston, attraverso il Mare Caraibico, fino all'imboccatura del Canale di Panamá, vi sono 938 km. e, poiché la linea più breve (3178 km.) tra New York e il canale passa in direzione di SSO. tra Haiti e Giamaica, l'isola ha acquistato una grande importanza strategica.
Giamaica fu scoperta il 3 maggio 1494 da Colombo, che le diede il nome di Santiago, in onore del patrono della Spagna. Il nome moderno è probabilmente una corruzione del nome arawak Xaymaca, alludente alle sue numerose sorgenti. I primi stanziamenti fissi di Europei sorsero nel 1509 sulla costa settentrionale e precisamente nell'attuale St. Ann's Bay per opera di Diego, figlio di Colombo e governatore di Haiti
Nel 1514 la chiesa di Giamaica, fatta abbazia, fu concessa dal re in proprietà all'ammiraglio e vincolata come marchesato per i primogeniti del duca di Veragua. Nel 1597 cominciarono nell'isola le incursioni degl'Inglesi, che l'11 maggio 1655 la conquistarono. Questa conquista fu riconosciuta dalla Spagna nella pace di Madrid nel 1670. Poiché il governatore lord Windsor aveva permesso che si stabilissero nell'isola i filibustieri (v.), la corte di Madrid reclamò contro le loro piraterie, e allora il governo inglese depose dalla carica il governatore. Un fatto simile si ripeté pure nel 1673, quando il governatore Tommaso Linch inviò il pirata Morgan contro Maracaibo, Panamá, Portobello e Chagres, e fu anch'egli privato della carica per le proteste spagnole. Gl'Inglesi dovettero vivere in lotte continue coi Negri fuggiaschi dell'interno dell'isola fino all'anno 1807; la triste situazione di questi si prolungò fino al 1° agosto 1838, quando fu emanato il decreto che dichiarava liberi tutti gli schiavi, e fu dato come compenso ai loro padroni un indennizzo di 20 sterline a testa. Questa misura umanitaria produsse l'impoverimento dell'isola, poiché i Negri, liberati dalla schiavitù, abbandonarono in gran parte il lavoro delle piantagioni e s'internarono nell'isola; la lotta fra essi e i loro antichi padroni non tardò a prodursi. Nell'ottobre 1865 si sollevarono i Negri di Port Moran, città situata nella parte orientale dell'isola; allora il governatore Eyre proclamò lo stato d'assedio e, dopo averli vinti, ne fucilò senza processo più di 300 e fece frustare e incarcerare anche donne e fanciulli. Il governo inglese fu costretto a destituirlo e a porre al suo posto sir Enrico Storke con l'incarico di temperare quelle misure. Nell'anno seguente fu proclamata una nuova costituzione nell'isola, che migliorò in modo notevole la situazione dei suoi abitanti.
L'autorità è nelle mani di un governatore, assistito da un Consiglio segreto e da un Consiglio legislativo. Amministrativamente la Giamaica è divisa in tre contee: Surrey all'est, Middlesex al centro e Cornwall all'ovest le contee sono suddivise in quattordici distretti, i cui nomi ricordano spesso quelli delle Isole Britanniche. Consigli elettivi locali dirigono gli affari di ogni distretto.
L'isola è costituita da un nucleo di rocce vulcaniche, con ampie aree di calcare che formano gran parte della cintura di terre basse. Nel Surrey abbondano gli scisti, i conglomerati e le rocce vulcaniche recenti. A St. Catherine e Clarendon, nel Middlesex, appaiono pure platee calcaree, ricoperte al sud da una coltre alluvionale; nel Clarendon v'è la più grande pianura di tutta l'isola. Al centro del Middlesex si trovano rocce porfiriche, granitiche e conglomerati. Nel distretto del South Cornwall abbondano le zone paludose, mentre il centro della contea ha numerosi filoni e dicchi vulcanici, che caratterizzano il "Black Ground" presso il confine del Middlesex. Le montagne dell'isola raggiungono rilevanti altezze, specialmente a est, dove culminano nel Blue Mountain Peak (2240 metri) e si diramano in contrafforti elevati a nord e a sud. La costa settentrionale è poco intagliata e l'acqua è profonda vicino alla riva; la prossimità delle montagne lascia appena posto sufficiente per una strettissima cimosa costiera. Lungo la costa meridionale invece le profondità sono piccole, e così pure nella Baia di Old Harbour, fra la Portland Ridge e le Healthshire Hills, la cui larga entrata è ostruita da piccoli scogli emergenti. Il porto di Kingston ha una forma molto singolare: dalla lunga catena di monti a est parte una stretta lingua di terra fortificata - la cosiddetta Palisadoes - che misura più di 11 km. di lunghezza, con due appendici terminali, una a est, l'altra a ovest. La lingua di terra si allarga al centro, e poi si riduce di nuovo per finire in un lungo promontorio a forma di dito, largo circa 180 m. Alla sua estremità si trova l'antica città di Port Royal, quartiere generale dei vecchi filibustieri. La città fu un tempo floridissima, prima che un violento terremoto la distruggesse nel 1692. Un angusto, ma sicuro passaggio naturale, il Ship Canal, fa comunicare il porto col mare aperto.
Giamaica ha, come si è accennato, numerose sorgenti minerali, qualcuna anche di valore terapeutico. Vi sono molti fiumi corti e rapidi, che irraggiano dalla regione montuosa centrale; nessuno è utilizzabile per la navigazione, ma le alte cascate, le rapide e i tronchi a corso sotterraneo rendono le valli superiori estremamente interessanti e pittoresche. Forse in avvenire questi corsi potranno essere sfruttati per trarne forza motrice a vantaggio dell'industria, in sostituzione del carbone che nell'isola manca assolutamente.
Il clima di Giamaica varia poco da una località all'altra, meno che nelle zone in cui si risentono gli effetti dell'alta montagna. Le temperature sono naturalmente tropicali e si aggirano sui 26° lungo la costa, con variazioni stagionali da 8 a 11°; in montagna le temperature medie sono più basse e gli sbalzi più grandi. Le piogge sono abbondanti dappertutto, specialmente in maggio e in agosto. Poiché i venti vengono prevalentemente da ENE., la parte nord-orientale dell'isola è più piovosa, con precipitazioni annue superiori anche ai 2500 mm., mentre sulla costa meridionale la media è soltanto di 1200 mm. Le alte temperature e le piogge abbondanti favoriscono la lussureggiante vegetazione tropicale in tutta l'isola.
Nella Giamaica la fauna è assai povera di mammiferi. Vi si nota, come del resto a Cuba e ad Haiti, la totale assenza delle scimmie, dei carnivori, degli ungulati, degli sdentati e dei marsupiali, che pur sono tanto diffusi nelle regioni calde e temperate calde delle Americhe, ma vi mancano anche quei curiosi insettivori detti solenodonti che costituiscono uno degli elementi più caratteristici della fauna antilleana. Esistono nell'isola numerosi rosicanti: oltre a varie specie di topi, si notano gl'interessanti Octodontidae rappresentati da un paio di particolari specie del genere Capromys, esclusivo delle Antille e delle Bahamas. Le coste sono frequentate da mammiferi marini, come foche e sirenî.
Nemmeno l'avifauna offre ricchezza e varietà. Notevole è un uccello, il todi verde (Todus viridis) appartenente a una piccola famiglia esclusiva delle Grandi Antille. Altro elemento molto caratteristico è un passeraceo, il Platypsaris niger, unico rappresentante nelle Antille delle famiglie dei Cotingidi. Al contrario numerose specie di uccelli presenti a Cuba e ad Haiti mancano nella Giamaica. Di rettili v'è relativa abbondanza: non mancano i crotali e i serpenti boa, né i coccodrilli. Bene rappresentati i molluschi e gl'insetti con forme particolari.
Giamaica ha 975.000 abitanti (1930), dei quali circa 660.000 sono Negri. Vi sono poi numerosi altri uomini di colore, e l'elemento bianco si riduce a circa 1500 individui. Questa sproporzione potrebbe colpire come anormale; bisogna tuttavia tener conto che, quando fu abolito il commercio degli schiavi, Giamaica ne aveva 324.000. Kingston (63.000 ab.) è la città maggiore e il capoluogo della colonia; Port Royal era il centro principale, quando Kingston non era altro che un aggregato di misere capanne; dopo la sua distruzione Spanish Town (ora 8700 ab.) divenne la capitale virtuale. Le sole altre città con più di 5000 abitanti sono Port Antonio (6300) e Montego Bay (6600). Malgrado le difficoltà opposte dalle condizioni naturali, circa 405.000 ettari di terra sono oggi messi a coltura. Il prodotto più importante è quello delle banane, che crescono principalmente nel Surrey e si esportano da Port Antonio. Questa esportazione varia in quantità e in valore; negli anni 1915-17, per es., una serie di uragani ridusse notevolmente le piantagioni e diminuì i raccolti. Le condizioni tornarono presto a migliorare, tanto che si hanno ora di nuovo raccolti di 10 milioni di caschi; ciò rappresentava recentemente un valore di 1,5 milioni di dollari su una esportazione totale di 4 milioni. Gli altri articoli di esportazione, tutti vegetali, erano zucchero e caffè per circa 1/2 milione ciascuno (il Blue Mountain ottiene prezzi specialmente alti sui mercati mondiali del caffè). Si esporta molto rum Giamaica, per circa 1/4 di milione; i prodotti del legno di campeggio e il pepe per circa 1/5 di milione ciascuno. All'esportazione figurano pure cacao, arance, noci di cocco, zenzero e sigari. I principali articoli d'importazione (totale, 5 1/2 milioni di dollari nel 1925) sono cotonerie, farina, pesce, automobili, scarpe, riso, legname da costruzione e combustibili. Il commercio è attivo soprattutto con gli Stati Uniti e con la Gran Bretagna.
Le ferrovie di Giamaica, a scartamento normale, percorrono complessivamente 335 km. La linea principale s'inizia a Kingston e si dirige alla Baia di Montego nel Cornwall settentrionale. A Spanish Town, nel Middlesex, una linea ferroviaria corre per una strada difficile verso nord, fino alla Baia Annotta, e si dirige poi lungo la costa settentrionale a Port Antonio nel Surrey. Un'altra linea si stacca da questo tronco e corre fino a Ewarton nel Middlesex. Vi sono poche ferrovie nel Surrey, e non esistono linee lungo le coste del Cornwall o lungo la costa meridionale del Middlesex. Dopo essere state finanziate da varî enti, le ferrovie di Giamaica sono ora passate in proprietà del governo. Esistono nell'isola pochi chilometri di tram a trazione elettrica, circa 160 km. di tram a vapore e quasi 3700 km. di strade ordinarie.
Dipendono amministrativamente dalla Giamaica i gruppi insulari che seguono: 1. Isole Cayman (271 kmq., 5600 ab.), tre isolette a metà strada fra Giamaica e il lembo sud-occidentale di Cuba. In Grand Cayman è il centro di Georgetown (1100 ab.). Tutte e tre le isole esportano testuggini; il terreno, basso dappertutto, non supera mai i 15 metri d'altezza; il clima è salubre, con temperature medie di 25°; la precipitazione annua è di 1750 mm.; 2. Morant Cays e Pedro Cays, piccolissime isole, da cui si ricava il guano; 3. Isole Turks e Caicos, situate a circa 140 km. a nord di Haiti e a 720 km. a NO. di Giamaica; geograficamente appartengono alle Isole Bahama. Constano di più di 30 isolotti (428 kmq.), dei quali soltanto 8 abitati (circa 5650 abitanti, dei quali 200 Bianchi). La più grande delle isole è Grand Caicos; il capoluogo è Grand Turk (1600 abitanti). I principali articoli d'importazione sono farina, carne, cotonerie e riso; quelli di esportazione, sale, spugne, conchiglie marine, cotone e semi di cotone. (V. tavv. CLXIII e CLXIV).
Bibl.: E. Long, History of Jamaica, Londra 1774; W. J. Gardner, A history of Jamaica, 2ª ed., New Jork 1909; J. H. Stark, Jamaica Guide, Londra 1898; F. Cundall, Studies in Jamaica history, Londra 1900; B. P. Burry, Jamaica as it is, 1903, Londra 1903; F. Cundall e J. L. Pietersz, Jamaica under the Spaniards, Kingston 1919; F. Cundall, The Handbook of Jamaica 1922, Londra e Kingston 1923.