Giamaica
Isola del Mar Caribico, la terza per superficie delle Grandi Antille. Scoperta nel 1494 da C. Colombo, che la battezzò Santiago, fu poi conquistata dagli inglesi (1655) e sviluppò un’economia di piantagione (canna da zucchero) – basata sull’importazione massiccia di schiavi africani – che dopo l’abolizione del commercio degli schiavi e la loro successiva emancipazione (1834-38) entrò in una profonda crisi. Dopo il 1866, quando la G. fu dichiarata colonia della Corona, ebbe inizio una fase di espansione economica, stimolata soprattutto dallo sviluppo della coltura della banana e dall’intensificarsi dei rapporti commerciali con gli USA. Gli anni Trenta del Novecento furono caratterizzati da estese agitazioni sociali e da una crescita delle istanze indipendentistiche (culminate nel conseguimento dell’indipendenza nell’ambito del Commonwealth, 1962); attorno ai due leader carismatici, A. Bustamante e N. Manley, si costituirono i due poli rappresentati dal Jamaica labour party (JLP) e dal People’s national party (PNP), che si alternarono alla guida del Paese. Il JLP, al potere nel 1980, impresse una svolta filostatunitense alla politica estera (rottura dei rapporti diplomatici con Cuba nel 1981, partecipazione all’invasione di Grenada nel 1983), e varò un programma di privatizzazioni e di incentivi agli investimenti stranieri; negli anni Ottanta la crisi mondiale colpì duramente l’economia giamaicana, provocando una caduta delle esportazioni e un ulteriore peggioramento della situazione sociale. Dal 1989 tornò alla guida del governo il PNP, prima con M. Manley e dal 1992 con P.J. Patterson, che attuarono una politica moderata, adottando provvedimenti di austerità concordati con il Fondo monetario internazionale e cercando di ottenere un atteggiamento più favorevole da parte dei creditori internazionali attraverso il decisivo appoggio di Washington. Nonostante lo sviluppo del settore turistico, negli anni successivi l’elevato tasso di inflazione e di disoccupazione, le difficoltà economiche e il drammatico deteriorarsi delle condizioni di vita hanno alimentato tensioni sociali, sfociate a più riprese in scontri di piazza. Nel 2007 il PNP fu battuto alle elezioni dai laburisti e divenne primo ministro B. Golding.