GIALAPPA (da Jalapa, città del Messico, da cui si esportava; lat. scient. Exogonium purga Benth.; fr. jalap officinal; sp. jalapa; ted. Jalape; ing. jalaps)
È una pianta perenne della famiglia Convolvulacee (chiamata anche Convolvulus purga Wender e Ipomoea purga Hayne) con rizomi sottili scagliosi da cui nascono rami aerei di 2-4 m. avvolgenti, glabri, cilindrici e contorti a spirale; le foglie alterne hanno il lembo sagittato acuto; i fiori, in piccole cime ascellari di 2-5, sono muniti di brattee e bratteole e hanno la corolla lungamente tubulosa col lembo di un bel colore carminio violaceo; gli stami sono 5, ineguali; il frutto è una piccola capsula tondeggiante. I rizomi sono muniti di grosse radici avventizie tuberizzate, coniche, sessili, lunghe da 6 a 10 cm., larghe da 3 a 5 cm. Vive nei boschi delle Cordigliere messicane orientali fra 1500-2500 m. particolarmente presso Orizaba e Cordoba. La droga (Jalapae tubera) è costituita dai tuberi disseccati, intieri o tagliati a pezzi a seconda della grossezza e deve le sue violente proprietà drastiche a una resina che si ottiene da essi. Conosciuta dopo la scoperta dell'America, venne usata in Europa in medicina verso il 1600.
Farmacologia. - Per esaurimento della polvere dei tuberi con alcool e riprecipitazione con acqua s'ottiene una resina verdastra di sapore acre (10%) contenente due glucosidi: convolvulina e gialappina. Insolubili nel mezzo acido dello stomaco, essi si sciolgono nel mezzo alcalino intestinale. Se s'esclude, con una fistola, la bile dall'intestino, le proprietà purgative della gialappa non si manifestano (E. Stadelmann). È pure inattiva se iniettata sottocute o direttamente nel sangue (R. Bucheim, E. Zwicke). Somministrata per bocca alla dose di gr. 1-2, la polvere di gialappa produce scariche diarroiche ripetute e accompagnate da dolori colici. Per la rapidità con la quale questo rimedio viene espulso dall'intestino non si producono di solito fenomeni irritativi notevoli, i quali però si manifestano per forti dosi. Gr. 7-8 di resina uccidono i cani con infiammazione intensa della mucosa del tubo digerente (G. de Gassicourt). Negli erbivori l'azione purgativa è minima. In terapia s'usano la polvere di gialappa, la tintura di gialappa composta e altri preparati come drastici nella congestione infiammatoria del cervello, nell'emorragia cerebrale, nella stitichezza cronica, ecc.
La Farmacopea italiana (1929) registra la gialappa, o gialappa di Vera Cruz, o Sciarappa (Jalapae radicis tubera); la resina, di gialappa (Jalapae resina), e la tintura composta o acquavite alemanna (Tinctura Jalapae composita) ottenuta per macerazione (gialappa polverata grammi 8, resina di scammonea gr. 2, alcool a 70° quanto basta).