as-SUYŪṬĪ, Gialāl ad-dīn ‛Abd ar-rạmān ibn Abī Bakr ibn Muḥammad
Poligrafo musulmano d'Egitto, nato al Cairo il 1° ragiab 849-3 ottobre 1445, ivi morto il 18 giumādā primo 911-17 ottobre 1505. Tipica figura di dotto dell'epoca della decadenza della cultura islamica, ebbe un'attività letteraria e scientifica fecondissima: si contano di lui centinaia di opere, per buona parte conservate, come commenti coranici, raccolte di tradizioni canoniche, opere lessicografiche, storiche, antiquarie, ecc.
Ricordiamo solo tra di esse il commento al Corano, cominciato dal maestro di as-S., al-Maḥallī Gialāl ad-dīn, da lui compiuto, e perciò noto sotto la denominazione di Tafsīr al-Gialālain (Il commento dei due Gialāl ad-dīn); lo Itqān fī ‛ulūm al-Qur'ān, introduzione generale allo studio del Corano, il Muzhir fī ‛ulūm al-lughah, enciclopedia lessicologico-storico-antiquaria di grande valore per le notizie e i documenti conservatici; le opere storiche Ta'rīkh al-Khulafā' (trad. H. S. Jarret), e Husn al-muḥāḍarah fī akhbār Miṣr wa l-Qāhirah (storia dell'Egitto musulmano). Scritti tutti di scarsissimo valore originale, eppure spesso importanti per i più antichi materiali in essi utilizzati e talvolta letteralmente riprodotti.
Bibl.: C. Brockelmann, Gesch. d. arabischen Literatur, Weimar 1900, II, pp. 143-158.