GIACOMO o Iacopo d'Arena
Giureconsulto, nativo forse di Parma, leggeva diritto allo studio di Padova già nel 1266 e fu professore poi a Napoli, a Reggio, a Siena e forse anche a Bologna. L'ultima sua notizia risale al 1296. Fu discepolo di Guido da Suzzara. Il suo metodo di studio è quello proprio del periodo in cui visse, detto dei postaccursiani e la sua vasta attività scientifica si svolse nella forma di commenti e di trattati.
Di lui abbiamo, oltre a commenti al Codice e al Digesto (ed. Lione 1541), trattati varî, quali sui precetti giudiziali (in Tract. univ. iuris, Venezia 1584, III, 2), sui sequestri (id., III, 2), sulle posizioni (id., IV, 3), sulle spese giudiziali (id., III, 2), altri de queastionibus (id., XI,1), de commissariis (id., VIII, I), sugli esecutori testamentarî (id., VIII,1), sulla tortura e sui banditi (id., XI,1), sull'escussione dei beni (id., III, 2), sulle dilazioni e sull'opposizione del compromesso (in Singulares tractatus cl. doctorum, Parigi 1516), sulla società fraterna (ms. Vat. lat. 2618).