NOVENTA, Giacomo
Pseudonimo dello scrittore Giacomo Ca' Zorzi, nato a Noventa di Piave (Venezia) il 31 marzo 1898, morto a Milano il 4 luglio 1960. Fece gli studî universitarî a Torino, dove si laureò (nel 1923) con una tesi di filosofia del diritto, e dove strinse amicizia con i giovani che si raccoglievano intorno a Piero Gobetti e a Rivoluzione liberale: verso la quale peraltro si trovò in "discorde concordia". Atteggiamento che tenne anche nei riguardi della filosofia sia crociana sia gentiliana, dell'idealismo in genere e del cattolicesimo e, in politica, della democrazia e del socialismo (pur simpatizzando per le sinistre), dell'antifascismo e del fascismo (dal quale ebbe però a soffrire persecuzioni): e ciò conforme al suo spirito inquieto, bizzarro, dialettico fino al paradosso, e romantico con aspirazioni al classicismo.
Nel 1936, tornato in Italia dopo un lungo soggiorno all'estero, fondò a Firenze, con A. Carocci, la rivista La riforma letteraria, che nel 1939 fu soppressa dal regime: in essa pubblicò parecchi suoi saggi critico-filosofici, ora raccolti, con altri, nel vol. Nulla di nuovo (Milano 1960). Ma l'immagine più genuina di sé l'ha lasciata nella raccolta di Versi e poesie in dialetto veneto (Milano 1956; n. ed., post., ivi 1960): dove quell'umore estroso dà accenti di epigramma ora a temi civili, ora, e assai meglio, a un canto vagamente elegiaco ispirato all'amore, all'amicizia e ai valori "positivi" della vita.
Bibl.: G. Pampaloni, prefaz. a Versi e poesie, ed. 1956, cit.; F. Fortini, in Il Ponte, agosto-settembre 1956, e in Il menabò, n. 2, Torino 1960, pp. 110-112; G. De Robertis, Misura e limiti di un poeta, in Tempo (Milano), 22 novembre 1956; A. Garosci, prefaz. a Versi e poesie, ed. 1960, cit.