GIACOMO II di Lusignano, re di Cipro e di Gerusalemme
Figlio bastardo di re Giovanni I, nacque verso il 1440 da una donna greca. Nel 1456 il padre lo fece nominare arcivescovo di Nicosia, sebbene fosse solo negli ordini minori e ancor giovanissimo. La Santa Sede però rifiutò di riconoscere la nomina. L'Eletto di Nicosia infatti era tipo poco adatto alla vita ecclesiastica, come apparve da delitti, e persino assassinî, da lui operati alla corte paterna. Costretto a fuggire a Rodi, ritornò quando fu sicuro del perdono paterno, ricuperò l'arcivescovato e si affrettò a uccidere un suo nemico. Alla morte del padre, prima riconobbe la legittima erede, la sorella Carlotta; ma poi fuggì al Cairo, ottenne dal sultano un gruppo di Mamelucchi, con i quali sbarcò a Cipro e si fece proclamare re a Nicosia, cacciandone la sorella e il cognato Ludovico di Savoia. Nel 1464 rioccupò Famagosta, cacciandone i Genovesi che perdettero il monopolio economico; poi fece massacrare i Mamelucchi di cui si era servito. Sposò una patrizia veneziana Caterina Cornaro, accettando così l'egemonia della Serenissima. Morì nel 1473; il figlio postumo Giacomo III morì subito dopo nel 1474.
Bibl.: L. de Mas Latrie, Historie de l'île de Chypre sous le règne des Princes de la Maison de Lusignan, Parigi 1852-61.