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GROSSO, Giacomo

Enciclopedia Italiana (1933)
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GROSSO, Giacomo


Pittore, vivente a Torino, professore all'Accademia Albertina. Nato a Cambiano nel 1860. Ebbe a maestro il Gastaldi: espose per la prima volta nel 1882 alla Promotrice e al circolo degli Artisti, ma il quadro che lo pose in vista fra i giovani fu La cella delle pazze (1884), in cui s'era proposto un tema cromatico di bianco e nero e aveva sfoggiato un verismo, che al gusto d'oggi appare un elemento negativo per l'arte, ma impressionò come indizio di libertà antiaccademica e ricchezza di doni naturali. In questa linea di verismo naturalistico, accompagnato da una compiacenza delle belle stoffe, della bella pennellata, della suggestione illusionistica della rappresentazione, il G. si è sempre mantenuto fino a oggi. Egli ebbe grande successo soprattutto come ritrattista (ritratto dell'attrice Reiter, numerosi ritratti di signora); come compositore suscitò talvolta vivaci polemiche (per esempio, a proposito dell'Ultimo Convegno); trattò anche l'affresco (L'incontro di Gesù con le pie donne, in S. Gioacchino a Torino); partecipò assiduamente alle esposizioni di Torino, Venezia, Roma, Parigi, Vienna, ecc., realizzando in mezzo secolo una produzione abbondantissima. Opere sue sono conservate nel museo civico di Torino, nella galleria d'arte moderna di Venezia, nella galleria Pitti di Firenze, ecc.

Bibl.: G. Corradini, G. G., Torino 1914; B. C. K., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XV, Lipsia 1922 (con bibl.).

Vedi anche
Delleani, Lorenzo Pittore italiano (Pollone 1840 - Torino 1908). Allievo di C. Arienti e A. Gastaldi all'Accademia Albertina di Torino, cominciò col dipingere quadri storici e di genere. Soltanto nel 1880 si dedicò al paesaggio, annotando con facile prontezza impressioni dal vero. Su questo mutamento influì non poco l'esempio ... Tallóne, Cesare Tallóne, Cesare. - Pittore (Savona 1853 - Milano 1919). Studiò all'accademia di Brera e fu a Roma (1883-85) allievo e collaboratore di A. Mancini. Dipinse, con grande abilità tecnica, paesaggi, nature morte e intensi ritratti che gli diedero notorietà (Ritratto di Guido Rey, 1887, Torino, Galleria civica ... Segantini, Giovanni Pittore (n. Arco 1858 - m. sullo Schafberg, Engadina, 1899). Con tecnica divisionista realizzò ampie composizioni di soggetto naturalista, caratterizzate da sfuggenti tagli prospettici e da pennellate a fibre lunghe di una luminosità cristallina. Negli ultimi anni di attività prolungati contatti con ... Balla, Giacomo Pittore italiano (Torino 1871 - Roma 1958). Si formò a Torino e a Roma, dove si trasferì nel 1893, in un ambito culturale partecipe del socialismo umanitario e del positivismo scientifico, affrontando tematiche come il paesaggio urbano e le condizioni umane (ciclo Dei viventi, 1902-1905), in un linguaggio ...
Altri risultati per GROSSO, Giacomo
  • Gròsso, Giacomo
    Enciclopedia on line
    Pittore italiano (Cambiano 1860 - Torino 1938). Eseguì con gusto realista numerosi paesaggi e ritratti in cui alla qualità del dato coloristico si associa un compiaciuto virtuosismo accademico. Tra le opere più note: La cella delle pazze (1884, Torino, Gall. d'arte moderna), Supremo convegno (premio ...
  • GROSSO, Giacomo
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 60 (2003)
    Tiziana Musi Nacque a Cambiano, presso Torino, il 25 maggio 1860 da Guglielmo e Giovanna Vidotti, nono di undici figli. Le difficili condizioni economiche (il padre era falegname) condussero il G., all'età di dieci anni, a entrare in seminario a Giaveno, come unica possibilità per continuare gli studi. Nel ...
Vocabolario
giàcomo
giacomo giàcomo s. m. [voce fonosimbolica, raccostata al nome pr. Giacomo]. – Nella locuz. pop. fare giacomo giacomo, detto delle gambe che tremano, si piegano per paura, per debolezza, ecc.: ho le gambe che mi fanno giacomo giacomo.
grosso modo
grosso modo locuz. avv., lat. («in modo grossolano»). – Su per giù, approssimativamente, all’incirca: si può dire, g. m., che la questione sta così; ha, g. m., la forma di un cilindro.
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