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GIACOMO di Jüterbogk

di Joseph Engert - Enciclopedia Italiana (1932)
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GIACOMO di Jüterbogk (o de Paradiso o de Polonia) al secolo Benedetto Stolzenhagen

Joseph Engert

Teologo e canonista nato presso Jüterbogk nel 1381. Nel 1401 entrò nel convento polacco dei cisterciensi, detto Paradiso, presso Meseritz. Insegnò teologia dal 1420 a Cracovia, e circa il 1442 entrò nel convento dei certosini a Erfurt, morì verso il 1465.

Di straordinaria produttività come scrittore (circa 80 scritti), trattò questioni di teologia morale e diritto canonico, e raggiunse importanza particolare per la sua tendenza alle riforme durante il periodo dei concilî riformatori di Costanza e di Basilea. Sostenne la teoria conciliare, e ammise in dipendenza da Marsilio l'infallibilità della Chiesa soltanto nel suo insieme, mentre il papa sarebbe solo un caput ministeriale Ecclesiae. Nella sua azione per il rinnovamento del monachismo e della Chiesa rimase dogmaticamente corretto. Fra i suoi scritti sono da nominarsi: il manuale di morale Quodlibetum statuum humanorum, i trattati De animabus exutis a corporibus, e De indulgentiis; fra gli scritti di riforma: Petitiones religiosorum pro reform. siti status; Avisamentum ad papam pro reformatione Ecclesiae (indirizzato a Nicolò V) ed altri.

Bibl.: J. Fijałek, M. Jakób z Paradyza i Universytet Krakowski w okresie soboru Bazylejskiego, voll. 2, Cracovia 1900; G. Örgel, in Mitteil. des Vereins für Geschichte und Altertumskunde in Erfurt, XXII (1901), p. 139 segg.

Vocabolario
giàcomo
giacomo giàcomo s. m. [voce fonosimbolica, raccostata al nome pr. Giacomo]. – Nella locuz. pop. fare giacomo giacomo, detto delle gambe che tremano, si piegano per paura, per debolezza, ecc.: ho le gambe che mi fanno giacomo giacomo.
òcchio di civétta
occhio di civetta òcchio di civétta locuz. usata come s. m. – Altro nome della pianta primavera (Primula vulgaris).
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