BELTRAMI, Giacomo Costantino
Viaggiatore ed esploratore. Nacque a Bergamo nel 1779; studiò giurisprudenza e fu magistrato durante la dominazione napoleonica. Nel 1814 si ritirò a vita privata nelle Marche; ma nel 1821 decise di mettersi in viaggio per studiare i varî popoli e le varie forme di governo dei paesi che avrebbe traversati. Percorse parte dell'Italia e dell'Europa; indi, da Liverpool si recò negli Stati Uniti, ove visitò i centri più importanti. A St. Louis, saputo di una missione americana comandata dal gen. Clarke che si avviava a compiere un'ispezione ai forti lungo il corso superiore del Mississippi, chiese ed ottenne di accompagnarla fino al Forte S. Antonio (oggi Forte Snelling) alla confluenza del Mississippi col Minnesota. Qui si trattenne due mesi (maggio-giugno 1823), facendo escursioni e studiando la vita dei Pellirosse in tutte le sue manifestazioni, finché ottenne di unirsi alla spedizione del maggiore Long, che transitava pel Forte S. Antonio diretto ad esplorare i territorî a confine col dominio inglese. Al seguito di questa spedizione il B. risalì il Minnesota, indi, superato lo spartiacque, raggiunse il Red River, corrente verso la Baia d'Hudson, e lo discese fino a Pembina (odierno confine canadese). Qui, risoluto a raggiungere la meta che si era prefissa, si separò dal maggiore Long (9 agosto) e, con la sola compagnia di due Indiani, risalì in parte il Red River e si accinse a tentare il corso dell'affluente Red Lake River, che intuì dovesse ricondurlo fino allo spartiacque. I due Indiani lo abbandonarono ben presto, ma egli, dando prova di grande resistenza fisica e di un'indomabile volontà, riuscì a raggiungere il Red Lake e il 31 agosto pervenne a una lievissima altura dove in un piccolo lago, ch'egli battezzò Lago Giulia, riconobbe la sorgente più settentrionale del Mississippi. Di qui, riconosciuta anche, più a valle, la probabile esistenza d'altre sorgenti ad O., egli poté rinavigare felicemente il corso del gran fiume nel suo fragile canotto indiano, fino al Forte S. Antonio, raggiunto verso la fine del settembre. Riprese quindi la discesa del gran fiume fino alla foce; e da New Orleans si recò nel Messico ove, in una dimora di diversi mesi, visitò molte fra le località più importanti della regione e ne studiò la storia. Ritornato in Europa, dopo un soggiorno a Parigi e una breve permanenza in Germania, si ritirò a Filottrano nelle Marche, dove morì il 6 gennaio 1855.
Gli scritti del B., notevoli per le osservazioni geografiche ed etnografiche, suscitarono discussioni e controversie. Solamente dopo la sua morte fu fatta un po' di luce intorno al vero valore delle sue esplorazioni e delle osservazioni da lui raccolte: in America egli fu infatti definitivamente considerato come uno dei più arditi pionieri delle scoperte sul gran fiume, se anche quelle trovate da lui possano ritenersi le sorgenti maggiori ma non le più remote fra tutte; il suo nome fu dato nel 1868 alla maggiore contea (Beltrami County) dello stato stesso, ove sono comprese le sorgenti del Mississippi. Anche in Italia il B. fu in questi ultimi lustri rimesso giustamente in onore e gli fu assegnato il posto che certo gli spetta fra gli eminenti viaggiatori nostri del sec. XIX.
Opere del B.: Deux mots sur des promenades de Paris à Liverpool, Filadelfia 1823; La Découverte des sources du Mississippi et de la Rivière Sanglante, New Orleans 1824; Pilgrimage in Europa and America leading to the discovery of the Sources of the Mississippi and Bloody River with a description of the whole course of the former and of the Ohio (traduzione ed ampliamento delle due opere precedenti, in 2 vol., Londra 1828); Le Mexique, in 2 vol., Parigi 1830.
Bibl.: G. Rosa, Della vita e degli scritti di C. Beltrami da Bergamo, Bergamo 1861; G. Pennesi, Costantino Beltrami alla ricerca delle sorgenti del Mississippi, in Boll. della Soc. Geogr. Ital., giugno 1886; E. Masi, G. C. Beltrami e le sue esploraz. in America, Firenze 1902; A. Ghisleri, La passione dell'esule nei viaggi di C. B. (1823-1837), in Bergamum, 1928, pp. 326-35.