CAVEDONI, Giacomo
Pittore, nacque nel 1577 a Sassuolo, morì nel 1660 a Bologna. Fu influenzato in gioventù specialmente dall'arte di Lodovico Carracci (S. Stefano della galleria di Modena). Nel 1603 circa il C. si reca a Venezia e vi conosce quegli esemplari che dovevano specialmente impressionare la sua pittura. Tornato da Venezia concorse, tra il 1604 e il 1605, alla decorazione del famoso chiostro ottagonale di S. Michele in Bosco con tre affreschi, ora quasi interamente periti. Dopo un brevissimo soggiorno a Roma (1610), il C. dipinge, nel 1612-13, in S. Paolo a Bologna una Natività e un'Adorazione dei Magi (oltre ad alcuni affreschi) ove l'influsso veneto, specialmente del Bassano, trionfa. Il vivo senso del colore fa perdonare alcune mende del disegno nelle figure, solitamente illuminate con forza e, nelle parti in luce, sommariamente modellate. I tipi femminili sembrano più facilmente risalire a Lodovico Carracci. Di questo tempo è anche il bel Battesimo di Cristo in S. Pietro a Modena. Del 1614 è invece la pala con la Vergine e S. Alò, ora nella Pinacoteca di Bologna, laborioso capolavoro del C., forse l'opera più veneziana di tutto il Seicento bolognese. Del 1621-22 è il Miracolo della Cena in S. Salvatore a Bologna, opera piena di vivacità. Forse la sua operosità non andò oltre il 1641.
Bibl.: A. Malvasia, Felsina Pittrice, Bologna 1842; Brizio, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VI, Lipsia 1912; G. Zucchini, Un affresco ignorato del C., in L'Archiginnasio, XI (1916), pagina 257 e seguenti.