CAPELLI (de Capellis), Giacomo (Giacomo da Milano)
Del C., frate dell'Ordine dei frati minori nel convento di Milano, vissuto intorno alla metà del sec. XIII, si ignorano pressoché totalmente i dati biografici.
Forse appartenne alla famiglia Capelli, che nei secoli XII e XIII dette numerosi consoli a Milano, ma nessun elemento preciso può confortare questa ipotesi: i documenti segnalano la presenza a Milano di un fra' Iacopo, lettore dell'Ordine dei frati minori e autore di uno Stimulus Amoris (Bibl. franc. ascetica, IV, pp. IX s.); Salimbene racconta che un fra' Giacomo accompagnò nel 1247, insieme con fra' Gregorio, anch'egli di Milano, il legato Gregorio da Montelogo (Mon. Germ. Hist., Script., XXXII, p. 390). Ilarino da Milano ne conclude l'identità tra il suddetto frate minore e il C., che sarebbe anche l'autore dei vari scritti dell'epoca tramandati a nome di fra' Giacomo da Milano.
Il C. è passato alla storia dell'eresiologia essenzialmente come autore di scritti pii ed antiereticali: una Summa contro i catari, una raccolta di sermoni (il Quaresimale) e - se si accetta l'identificazione proposta da Ilarino da Milano - lo Stimulus amoris.
Il C. scriveva nel momento in cui l'Inquisizione, istituita da Gregorio IX nel 1231, cominciava a funzionare con rigore. In Italia le lotte di fazione non le facilitavano il compito: i ghibellini, partigiani dell'imperatore, operavano nelle varie città alleandosi agli eretici, mentre la Lombardia, ove i predicatori svolgevano con scarso successo la funzione di inquisitori loro affidata, era divenuta il rifugio degli esuli francesi e spagnoli. Del C. non si può dire con certezza che fosse inquisitore come altri suoi contemporanei dell'Ordine dei predicatori: egli ignora le diverse sette dell'eresia catara, che altri documenti (De heresi catharorum) avevano rivelato e non cita alcun nome di eresiarca. Quelle di cui parla negano l'Eucarestia e si limitano a benedire il pane in memoria della Cena; vietano il matrimonio come causa del perpetuarsi della specie umana ed effetto dell'opera satanica; tra i sacramenti riconoscono soltanto il battesimo dello spirito (consolamentum) conferito con l'imposizione delle mani. Il C. esprime forti dubbi sull'esistenza della pratica della endura, per la quale si provocava la morte di un "consolato" così gravemente malato che non ci fosse speranza di guarigione: egli dichiara di non aver mai avuto conoscenza di tale pratica tra gli eretici frequentati. In sostanza il C. riassume quanto ha potuto osservare direttamente tra i catari; e anche se li gratifica di vari epiteti poco lusinghieri e se critica la loro ipocrisia e la loro falsa interpretazione delle Scritture, tuttavia sa, a volte, rendere omaggio alla purezza dei loro costumi tanto calunniati. In effetti egli apprezza la generosità della loro ospitalità, l'austerità della loro vita, superiore - egli dice - a quella di tanti religiosi; a parte gli scherni, il C. sorprende per il tono relativamente oggettivo con cui parla degli eretici, tono ben poco comune agli altri eresiologi. L'opera principale, la Summa contra haereticos, è generalmente datata intorno al 1240; ma il confronto tra l'opera del C. e la Summa di Moneta di Cremona, che a quella, si ispirò e di cui possediamo un manoscritto molto vicino all'originale, datato 1241, conferma l'ipotesi che il C. redasse il suo lavoro qualche tempo prima, tra il 1235 e il 1240.
Della Summa possediamo un'edizione difettosa edita da D. Bazzocchi in appendice al volume L'eresia catara, Bologna 1920, pp. I-CCXIV; una parte era già stata pubblicata da I. von Döllinger in Beiträge zur Sektengeschichte des Mittelalters, II, Dokumente, Munich 1890, pp. 273-279, e un'edizione critica ne sta preparando C. Thouzellier. Anche lo Stimulus Amoris è stato edito, nella Bibliotheca franciscana ascetica medii aevi, IV, Quaracchi 1905, pp. 1-132; manoscritto è invece conservato il Quaresimale, in un codice della Biblioteca Malatestiana di Cesena.
Fonti e Bibl.: C. Douais, De l'auteur du Stimulus Amoris, in Annales de philosophie chrétienne, n, s., XI (1885), pp. 361-373, 457-470; Ch. Molinier, Rapport sur une mission exécutée en Italie de février à avril 1885, in Archives des missions scientifiques et littéraires, s. 3, XIV (1888), pp. 150-153, 280-282, 289 s.; Ilarino da Milano, La "Summa contra haereticos" di G. C.,O.F.M.,e un suo "Quaresimale" inedito (secolo XIII), in Collectanea franciscana, X (1940), pp. 66-82; Mariano d'Alatri, L'inquisizione francescana nell'Italia Centrale nel secolo XIII,ibid., XXII (1952), pp. 239-250; E. Cattaneo, Maria Santissima nella storia della spiritualità milanese, Milano 1955, pp. 72-75; A. Dondaine, Durand de Huesca et la polémique anti-cathare, in Archivum fratrum praedicatorum, XXIX (1959), pp. 265 s.; R. Manselli, L'eresia del male, Napoli 1963, pp. 253 s.; W. L. Wakefield, Notes on some antiheretical writings of the Thirteenth century, in Franciscan studies, XXVI (1967), pp. 299-304, 309-315, e passim; W. L. Wakefield-A. Evans, Heresies of the high Middle Ages, New York 1969, pp. 301-306; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., XI, col. 852; Repertorium fontium historiae Medii Aevi, III, Roma 1970, p. 120.