CANDIDO, Giacomo
Nacque a Guagnano (Lecce) il 10 luglio 1871, da Giuseppe e da Maria Cristina Massafra, in famiglia modesta. Compiuti gli studi secondari nel liceo-ginnasio di Lecce, in cui ebbe come insegnante Giuseppe Kirner, conseguì la laurea in matematica presso l'università di Pisa. Dal 1899 al 1918 insegnò nel liceo di Galatina; dal 1918 al 1936 fu preside nei licei di Campobasso, Galatina, Matera e Brindisi (quest'ultimo, fu da lui fondato per mandato ministeriale nel 1927). Fu redattore del Supplemento al periodico di matematica dal 1898 fino all'anno in cui cessò la pubblicazione (1918); in 1922 al 1925pubblicò per suo conto il periodico La matematica elementare, che dovette poi sospendere per difficoltà materiali. Fu due volte segretario politico del fascio di Galatina.
A un'intensa ed energica attività nella scuola secondaria il C. affiancò la ricerca scientifica, affidata a circa un centinaio di pubblicazioni su riviste italiane e straniere. Il suo merito principale va ricercato tuttavia nella instancabile opera di divulgatore e promotore della cultura matematica nelle scuole (a questo scopo collaborò con diversi periodici dedicati agli insegnanti e agli studenti delle scuole secondarie, discutendo argomenti di didattica, di storia e di tecnica matematica, e fondò premi scolastici). Non mancarono tuttavia, nella sua produzione scientifica, spunti originali, come le applicazioni e generalizzazioni che egli fece delle funzioni di Lucas (pare che sia stato il primo ad attuare l'estensione della funzione Vn di Lucas e a fornire un primo formulario delle funzioni generali così ottenute). Nell'ultima parte della sua vita si applicò alla storia della matematica, con l'intento di esaltare la scienza italiana.
Appartengono a questo periodo una lunga memoria dal titolo Le risoluzioni dell'equazione di 4º grado (in Periodico di matematiche, s.4, XXI [1941], pp. 21-44; 88-106; 151-76), in cui si esalta il contributo degli algebristi italiani dal Ferrari al Fagnano, e le sue ricerche sul fondo Palagi-Libri. Quest'ultimo lavoro è quello che gli procurò maggiore fama nell'ambiente scientifico e che è alla base, ancora oggi, di una sua certa notorietà: applicatosi allo studio metodico dei documenti contenuti in tale fondo, conservato nella Biblioteca Moreniana di Firenze, gli parve avere trovato delle prove atte a scagionare il famoso storico delle matematiche Guglielmo Libri (1802-1869)dall'accusa di avere commesso gravi malversazioni in alcune biblioteche di Francia, durante il periodo in cui aveva soggiornato come rifugiato politico in quel paese, ed espose i suoi risultati in una memoria che ebbe una certa risonanza (L'affare Libri, in Atti del I Congresso dell'Unione matematica italiana, Pavia 1937;ripubblicato in Atti del II Congresso dei matematici italiani, Roma 1942).
Nello stesso fondo rinvenne una copia manoscritta, compilata dal Libri, della celebre memoria dal titolo Sur une propriété générale d'une classe très étendue de fonctions trascendantes, presentata da Abel nel 1826all'Accademia delle scienze di Parigi, da questa affidata a Legendre e Cauchy per un giudizio e dallo stesso Cauchy smarrita. Insieme con tale memoria rinvenne un autografo di Legendre collegato alla medesima, che gli parve riporre in questione tutta la nota vicenda relativa al matematico norvegese. Si accinse quindi ad elaborare un saggio in cui esporre il risultato di tali ricerche, ma fu interrotto dalla morte; esso fu pubblicato postumo, per iniziativa del figlio Francesco, a cura di E. Bortolotti (Sulla mancata pubblicazione, nel 1826, della celebre memoria di Abel, Galatina 1942).
Il C. morì a Galatina il 30 dic. 1941.
Fonti e Bibl.: Necrologi si trovano in Bollettino dell'Unione matem. ital., s.2, IV (1942), p. 143; Bollettino di matematica, s. 4, III (1942), p. XXIII. Una parziale biografia conelementi autobiografici si trova in Scritti matematici di G. C., Firenze 1948, che costituisce anche una raccolta completa degli scritti. Cfr., inoltre, F. Tricomi, Matematici ital. del primo secolo dello Stato unitario, in Mem. dell'Acc. della scienze di Torino, s. 4, I (1962), p. 78; Catalogue of scientific papers of the Royal Society, XIV, p. 44.