BONI, Giacomo
Archeologo, nato a Venezia il 25 aprile 1859 morto a Roma il 10 luglio 1925.
Autodidatta in materie architettoniche e in filologia classica, ispettore dal 1888 presso la Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti riuscì ad avere, dieci anni dopo, l'autorizzazione a compiere scavi in profondità nell'area del Foro Romano alla ricerca delle prime vestigia di Roma. La scoperta del lapis niger sotto il quale la tradizione indicava la tomba di Romolo, e del cippo con iscrizione arcaica, richiamò l'attenzione degli studiosi. Dal 1902 al 1907 scoprì il sepolcreto arcaico del Foro, la cui importanza fondamentale per la storia delle origini di Roma fu largamente esaltata dallo scopritore, ma il cui materiale non fu purtroppo da esso mai pubblicato in modo scientificamente adeguato. Dal 1907 l'attenzione del B. fu rivolta al Palatino e nel frattempo era stato incaricato di rinsaldare la Colonna Traiana della quale fu allora riaperta la cella. Volontario di guerra nel 1915, si occupò d'arte, di politica, di botanica, di agricoltura, di studî danteschi e di educazione popolare. Tipico prodotto di un aspetto della cultura italiana del proprio tempo, vi ebbe diffusa rinomanza.
Bibl.: E. Tea, Giacomo Boni, Milano 1932; id., in Encic. It., vol. VII, p. 402-403; Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 12, s. v.