BOLLA, Giacomo
Mancano notizie biografiche di questo lapicida operoso a Judenburg (Stiria) dal 1638. Già prima di questa data (intorno al 1597) un membro della famiglia Bolla, il capo garzone Bernardo, era occupato alla fortificazione di Hartberg, sempre in Stiria.
Nel 1644 Giacomo e suo fratello Abundio furono chiamati a Mariazell dall'abate Benedikt, per lavorare alla costruzione del santuario.
Dal 21 febbr. 1646 il nome del B. appare nei pagamenti della badia benedettina di St. Lambrecht in Stiria. Nello stesso anno egli finì il portale della sala imperiale nonché la fontana; più tardi fece il pavimento. La fontana è costituita da cinque volute che sorreggono un largo bacino di marmo venato di rosso, sul quale una balaustra sorregge un altro bacino di marmo nero-azzurro. Nel 1646-47 il B. eresse gli oratori dell'abbazia insieme con il lapicida Sandino.
Dal 1646 al 1648 il B. fu occupato, sotto la guida di D. Sciassia, all'erezione del padiglione nel giardino dell'abbazia; nel 1650 mise in opera la porta del refettorio sul lato orientale; nel 1651 lavorò per il portale che dalla sacrestia conduce alla chiesa, per i pilastri davanti al refettorio e per la porta che dà nel giardino del convento, nel 1652 eresse gli otto pilastri che sorreggono le arcate del cortile nord e il portale della sala di studio, ora chiamata sala dei prelati, e infine, nel 1656, la porta della sacrestia. L'abate Benedikt affidò al B., e il contratto porta la data del 1657-58, gli stucchi della sacrestia che furono eseguiti da G. B. Cherubini. Il B. è citato per l'ultima volta nei documenti nel 1667. Le somme a lui erogate rivelano che egli era tenuto in particolare considerazione.
Fonti e Bibl.: M. Riesenhuber, Die kirchlicheBarockkunst inÖsterreich, Linz 1924, p. 421; R. Kohlbach, Die StifteSteiermarks, Graz 1953, p. 87; Id., Steirische Baumeister, Graz 1961, p. 311; ÖsterreichischeKunsttopographie, 31 (St. Lambrecht), Wien 1951, pp. 54 ss., 65, 78, 83, 91, 94, 146, 210 ss., 214 s., 216 s., 220 ss., 224 ss., 226 ss., 231 ss., 234 ss.; O. Wonisch, Mariazell, München 1957, p. 46; L'opera del genio italiano all'estero, E. Morpurgo, Gli artisti ital. in Austria, II, Roma 1962, pp. 21, 23, 28, 131.