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BISSARI, Giacomo

di Mariuccia Carlotto Cavalcoli - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 10 (1968)
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BISSARI, Giacomo

Mariuccia Carlotto Cavalcoli

Figlio di Giacomo, nacque nella seconda metà del sec. XIII. La sua era una antica famiglia nobile vicentina, feudataria del vescovo cittadino, e titolare della carica di suo gonfaloniere. Il B. viene ricordato per la prima volta il 16 dicembre 1295 in un atto in cui appare come vicepriore del convento, domenicano di S. Corona a Vicenza.

Il suo nome resta legato essenzialmente alle vicende che lo videro protagonista nel 1296: in quell'anno (28 aprile o 22 agosto) morì il vescovo vicentino Andrea dei Mozzi, e il capitolo dei canonici chiamò il B. alla successione; accettando la nomina, egli venne a trovarsi al centro di un'aspra contesa tra il papato e il Comune vicentino. Bonifacio VIII, infatti, fin dal febbraio del 1296 aveva riservato alla S. Sede il diritto alla nomina del successore di Andrea dei Mozzi, e tale diritto aveva esercitato il 13 ottobre destinando a quella sede il milanese Rainaldo Concoreggi.

È molto probabile che i canonici vicentini non ignorassero la disposizione pontificia: ed è da credere, che la nomina del B. venisse loro imposta dai Padovani e dal Comune di Vicenza, desiderosi di avere per vescovo una persona loro fedele. Si può vedere nella rapidità con cui il B. venne consacrato e confermato dal patriarca di Aquileia, Raimondo della Torre, la volontà di mettere il papa di fronte al fatto compiuto.

Il B. venne incontro alle aspettative dei suoi sostenitori e il 28 novembre assolse i Bassanesi dalle censure ecclesiastiche loro comminate da Andrea dei Mozzi. Ma Bonifacio VIII non si dava per vinto: il 18 ottobre, appena informato della nomina del B., inviò una lettera al vescovo di Padova con cui annullava l'elezione e ordinava al B. di recarsi a Roma.

Di fronte alla presa di posizione del papa i sostenitori del B., preoccupati di non rendere ancora più tesi i rapporti con Roma, si sottomisero. Al B. non restò che recarsi a Roma - probabilmente dopo il dicembre 1296, data in cui cessano i documenti del suo episcopato - ove rinunciò alla carica nelle mani del pontefice (lettera di Bonifacio VIII al Concoreggi del 17 giugno 1298).

Ritornò probabilmente al suo monastero di S. Corona: il 26 apr. 1300 è ricordato - e questa è l'ultima notizia su di lui - come priore del monastero stesso.

Alla stessa famiglia del B. dovette appartenere Guido, il quale nel 1299 fu uno dei capi della rivolta vicentina contro i Padovani, rivolta che portò il Comune sotto la dominazione dei Della Scala.

Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Vicenza,S. Corona, I, II, III, cc. non numerate; Vicenza, Bibl. Bertoliana, G. Da Schio,I memorabili, ms.,sub voce Bissaro; F. Ughelli,Italia sacra, V, Venetiis 1720, col. 1057 (erroneamente, al posto del B., l'Ughelli ha inserito nella serie dei vescovi vicentini un certo Guidone o Guido Pileo, ugualmente domenicano); Les registres de Boniface VIII, II, a cura di C. Digard, Paris 1904, p. 146, n. 2611; S. Castellini,Storia della città di Vicenza, X, Vicenza 1785, p. 132; T. Riccardi,Storia dei vescovi vicentini, Vicenza 1786, pp. 115-117; D. Gottardi,Mem. stor. di S. Rainaldo Concoreggio,arcivescovo di Ravenna, Verona 1790, p. 129; G. Verci,Not. intorno ad alcuni vescovi di Vicenza tratte dalle carte dell'Arch. di Bassano, dissertazione, s.l. né d., p. 53; G. Cappelletti,Le Chiese d'Italia..., X, Venezia 1854, p. 882; D. Bortolan,S. Corona,chiesa e convento dei domenicani in Vicenza,memorie storiche, Vicenza 1889, p. 364; C. Eubel,Hierarchia catholica..., I, Monasterii 1913, p. 526; G. Mantese,Mem. stor. della Chiesa vicentina, II, Vicenza 1954, pp. 316-319, 364, 404; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., IX, col. 12.

Vedi anche
canonico Ecclesiastico che fa parte di un capitolo cattedrale o collegiale. ● I canonico secolari, secondo l’attuale ordinamento, sono sacerdoti che formano un collegio cui spetta celebrare le funzioni liturgiche più solenni della propria chiesa. ● I canonico regolari sono sacerdoti che costituiscono diversi ... Sigeardo patriarca di Aquileia Sigeardo (o Singifrédo) patriarca di Aquileia. - Successore (m. 1077) del patriarca Ravengero (1068); nella lotta delle investiture si schierò con l'imperatore Enrico IV, che lo ricompensò concedendogli prima la contea del Friuli con diritti ducali e più tardi la Carniola. conclave Luogo dove i cardinali, in clausura, procedono all’elezione del papa e il complesso dei cardinali che vi prendono parte. ● La sua origine si fa risalire alle singolari circostanze che accompagnarono l’elezione di Gregorio X: trascorsi già 18 mesi dalla morte di Clemente IV (29 nov. 1268), poiché i cardinali, ... órdine sacro órdine sacro Sacramento che investe dell'esercizio del ministero sacro il diacono, il sacerdote o il vescovo. Nella Chiesa cattolica e ortodossa l'ordine sacros. conferisce al sacerdote il potere di agire 'in persona di Cristo' (per es. quando assolve dai peccati). I protestanti, invece, vedono il sacramento ...
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bissaro agg. [variante di bisciaro, der. di bissa, forma settentr. per biscia]. – Pietra b.: arenaria a grana grossa contenente frammenti di ofiolite grigi o verdastri, della provincia di Genova; il nome fa riferimento al colore verde,...
giàcomo
giacomo giàcomo s. m. [voce fonosimbolica, raccostata al nome pr. Giacomo]. – Nella locuz. pop. fare giacomo giacomo, detto delle gambe che tremano, si piegano per paura, per debolezza, ecc.: ho le gambe che mi fanno giacomo giacomo.
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