AMATO, Giacomo
Architetto, nato a Palermo il 14 maggio 1643; religioso (non sacerdote) dei Ministri degli Infermi, camilliani, si distinse per la pietà e il grande amore ai malati. Fu a Roma (1671-84) e qui, per un sessennio, ebbe l'importante ufficio di consultore generale del suo Ordine. "Visse e morì da santo",scriveva di lui il superiore provinciale di Sicilia p. A. Bertolini, "ammirabile, insigne per l'architettura, ma più ammirabile per la sua grande umiltà".Discepolo in patria di Paolo Amato col quale non ha però rapporti di parentela, fu a Roma che si formò al barocco. I suoi libri di disegno mostrano uno studio accurato di prospetti e piante di edifici romani di C. Fontana, G. L. Bernini e F. Borromini. Preparò il disegno e seguì per qualche tempo i lavori della casa madre dell'Ordine alla Maddalena. Ma i lavori di maggiore impegno restano quelli eseguiti a Palermo: chiesa dei Crociferi, casa e chiesa di S. Mattia, S. Teresa alla Kalsa (1686), chiesa della Pietà (1689), S. Rosalia (diroccata nel 1917), il coro della chiesa della Concezione, il monastero delle Vergini (1699), disegni e progetti per i palazzi Spaccaforno-Valdina, Tarallo, Cutò, il casino del duca di Branciforte, cappelle, altari, scale d'onore, portali, macchine per esposizione e per processione, candelabri ecc. (cinque volumi di disegni dell'A. si conservano nel Museo Naz. di Palermo). Si distinse anche nella pittura.
L'A. morì a Palermo il 26 dicembre 1732.
Bibl.: Roma, Arch. Generale dei Ministri degli Infermi: G. Mohr, Cat. Rel. 1050,n. 639; Palermo, Bibl. Comunale, A. Mongitore, Memorie dei pittori, scultori, architetti.., siciliani,Qq. C. 63, p. 106; M. Accascina, G. A.,in L'Ora,Palermo 18 marzo 1926 (e in Domesticum,XXIV [1927], p. 69-74); S. Caronia Roberti, Il Barocco in Palermo,Palermo 1935, pp. 81-88; E. Calandra, Breve storia dell'architettura in Sicilia,Bari 1938, pp. 121-124; F. Meli, Degli architetti del Senato di Palermo nei secc. XVII e XVIII,in Arch. stor. per la Sicilia,IV-V (1938-39), pp. 339, 361, 367-82, 441, 450; L. Biagi, G. A. e la sua posizione nell'architettura palermitana,in L'Arte,XLII (1939), pp. 29-48 (e in Domesticum,XXXVI [1939], pp. 244-253);M. Vanti, Fratel G. A.,in Domesticum,XXXVII (1940), pp. 22-32, 86-90; V. Amico, Diz. topografico della Sicilia...,annotato da S. di Marzo, II, Palermo 1856, p. 308; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler,I, p.380; Encicl. Ital.,II, p. 764.