AGOSTINETTI, Giacomo
Nato nel 1597 a Cimadolmo presso Oderzo, fu fattore di villa per quarantacinque anni in varie tenute venete (e precisamente "quindici anni in Venetia, dieci in Verona, il rimanente in terra ferma in diverse Ville del Triuisano, Padoano e Friuli"). Più che ottantenne si accinse a raccogliere le sue esperienze d'agricoltore, ordinandole in un manuale, i Cento e dieci ricordi che formano il buon fattor di villa (Venetia 1679; ripubblicati tre volte, tra cui nel 1717 per il Lovisa, con aggiunta d'un Diario dell'Agricoltura terrestre e sotterranea).
L'opera, che l'autore dichiara "morale & economica", non manca d'interesse per la storia della tecnica agraria nel Seicento; ed è intesa ad illustrare l'eccellenza (e in pari tempo la grandissima dilettatione et vaghezza") dell'arte del coltivare la terra e dell'amministrare i suoi frutti. L'A. fu il primo a parlare in Italia della coltura del mais dietro diretta esperienza: da ciò la notevole ampiezza ed esattezza delle sue avvertenze al riguardo (Ricordi, XC-XCI), ben rilevate dal Messedaglia. Offrono poi un prezioso documento circa lo stato della zootecnia e veterinaria nelle Venezie, durante il sec. XVII, i rimedi suggeriti nell'operetta per le malattie del bestiame.
L'A. era ancor vivo al momento della pubblicazione della sua opera; ci mancano di lui notizie posteriori al 1679.
Bibl.: G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, I, 1, Brescia 1753, p 209; F. Re, Diz. ragionato di libri d'agricoltura, veterinaria, ecc., I, Venezia 1808, pp. 173-174; A. Fappani, Mem. ossia Saggio stor. dell'agricoltura trivigiana, in Mem. scientifiche e letter. dell'Ateneo di Treviso, I (1817), p.144; L. Messedaglia, Notizie storiche sul mais, una gloria veneta..., Venezia 1924, pp. 60, 65-68 e fig. 16; Id., Il mais e la vita rurale ital., Piacenza 1927, pp. 145, 153 ss., 163 ss. (nn. 20-24); Id., Per la storia dell'agric. e dell'aliment., Piacenza 1932, p. 107 e n. 5.