COLLEGNO, Giacinto Provana di
Uomo politico e scienziato, nato a Torino il 4 giugno 1794, morto a Baveno il 29 settembre 1856. Dopo una breve permanenza (1809-1814) nell'esercito francese in qualità di luogotenente di artiglieria, il C. entrò nell'artiglieria piemontese e divenne scudiero del principe di Carignano, guadagnando in seguito sul suo animo grande ascendente. Ebbe una parte assai importante nella rivoluzione piemontese del 1821 e, costretto a prendere la via dell'esilio, andò in Spagna, in Inghilterra e in Grecia (1° novembre 1824), ove si distinse alla difesa di Navarrino. Abbandonata la Grecia dopo la morte del Santarosa, col quale si era accompagnato, si dedicò a Parigi e a Ginevra agli studî naturalistici conseguendo (4 settembre 1838) la laurea in geologia alla Sorbona; il 12 ottobre successivo fu nominato professore di geologia alla facoltà di Bordeaux, allora costituita. Il 26 maggio 1836 il C. aveva sposato a Bonn Margherita dei marchesi Trotti Bentivoglio di Milano. Da allora, la vita del C. s'intesse con quella dell'animoso gruppo di esuli e fuorusciti che gravitava attorno agli Arconati e al quale corrispondevano in Italia quelli dei comuni loro amici che facevano capo ad Alessandro Manzoni e a Gino Capponi.
Nel 1844 il C., che aveva ottenuto la revoca della sentenza di morte alla quale era stato condannato in contumacia nel 1822, andò a stabilirsi a Firenze; ivi nel 1847 ebbe parte attiva nella preparazione dei moti liberali e ai primi del 1848 organizzò le milizie volontarie toscane. Fu nominato senatore appena promulgato lo statuto piemontese e fu chiamato a far parte del governo provvisorio lombardo. Nel luglio fu incaricato da Carlo Alberto di formare il ministero ed egli vi attese affidandone la presidenza a Gabrio Casati e tenendo per sé il portafoglio della Guerra. Dopo Novara, il C. e Luigi Cibrario andarono a Oporto a recare a Carlo Alberto l'indirizzo di omaggio del senato, redatto dal C. stesso. Tornato in patria, il C. ai primi di gennaio del 1852 fu nominato ministro di Sardegna a Parigi, ma vi rimase solo fino all'ottobre: i suoi convincimenti profondamente liberali lo facevano stare a disagio presso un governo che era allora reazionario. Ripreso il suo seggio al senato, il C. esercitò soprattutto un'influenza preponderante in appoggio alla spedizione di Crimea. Dal maggio al settembre del 1855 assunse il comando della divisione militare di Genova, ma dovette presto ritirarsi per ragioni di salute.
Fra i suoi numerosi e importanti lavori geologici, si ricordano: Essai géologique sur les Collines de Superga (Bordeaux 1841); Sur le métamorphisme des roches (Bordeaux 1842); Essai d'une classification des terrains tertiaires du département de la Gironde (Bordeaux 1843), ecc. Pubblicò altresì la prima Carta geologica d'Italia (1846) ed Elementi di geologia pratica e teorica destinata allo studio del suolo italiano (Torino 1847). Fra gli scritti militari del C. si ricordano: Diario dell'assedio di Navarrino (Torino 1857) e Ricordi per le truppe di fanteria (Firenze 1848).
Bibl.: M. d'Azeglio, Ricordo biografico di G. C., Torino 1857; C. Beolchi, Il Piemonte nel 1821, Torino 1865; Biografia, in Actes de l'Académie de Bordeaux, p. 327, 1897; L. Chiala, Lettere inedite di G. Collegno, in Ras. Naz., VII (1881); A. Lamarmora, in Actes Société Géologique de France, 1856; A. Malvezzi, Diario politico di Margherita Provana di Collegno, Milano 1926; Ch. de Mazade, Une vie d'émigré italien, in Revue des Deux Mondes, 15 marzo 1859; L. Ottolenghi, La vita e i tempi di G. Provana di Collegno, Torino 1882; E. Sismonda, in Atti Accad. delle scienze Torino, 1856.