MORERA, Giacinto
Matematico, nato a Novara il 18 luglio 1856, morto a Torino l'8 febbraio 1909. Studiò a Torino, Pavia e Pisa, poi a Lipsia e Berlino; ed ebbe maestri, in Italia, il Beltrami, il Betti, il Dini e, specialmnte, il Siacci; in Germania A. Mayer, C. Neumann, l'Helmholtz e il Kirchhoff. Nel 1886 ottenne la cattedra di meccanica razionale nell'università di Genova; e di qui fu chiamato nel 1901 a quella di Torino, dove insegnò dapprima la stessa materia, poi meccanica superiore.
Il M. si occupò di svariate questioni di meccanica razionale, di fisica matematica, di analisi, volgendosi di regola ad approfondire teorie, già pervenute a un elevato grado di elaborazione, piuttosto che a tentare nuove vie e nuovi problemi. Vanno particolarmente ricordati due gruppi di lavori: anzitutto le indagini - di cui egli si occupò, a più riprese, per un ventennio - sulla teoria dell'integrazione delle equazioni della dinamica, in relazione al problema del Pfaff e alla teoria delle trasformazioni di contatto; e, in secondo luogo, le ricerche sull'attrazione dell'ellissoide eterogeneo e degli strati ellissoidali, sul problema del Dirichlet nel campo ellissoidico e sulle "funzioni armoniche ellissoidali", da lui per primo introdotte e studiate sistematicamente. Nel campo dell'analisi appartiene al M. l'inverso del celebre teorema del Cauchy sulle funzioni di variabile complessa (v. funzione, n. 29); e l'importanza di un tale inverso fu da lui stesso illustrata, con interessanti applicazioni, in varî lavori.
Bibl.: C. Somigliana, Commemorazione del Socio Naz. G. M., in Rend. della R. Acc. dei Lincei, s. 5ª, XIX, i (1910), pp. 604-12 (con elenco delle pubbl. del Morera).