GAROFALINI, Giacinto
Figlio di uno speziale, nacque a Bologna nel 1666 (Zanotti, p. 343). Stando alla testimonianza di Zanotti, suo principale biografo, il G., invece di intraprendere il mestiere del padre, si dedicò alla pittura. Divenne quindi allievo di Marcantonio Franceschini, del quale fu fedele collaboratore condividendone pienamente l'indirizzo classicista; con il Franceschini, tra l'altro, si imparentò, sposando una nipote della moglie. La scarsità di notizie riguardanti il suo operato, unita all'imitazione fedele dello stile del maestro, rendono difficile la ricostruzione del suo percorso artistico.
È probabile che all'inizio della carriera il G. sia intervenuto, insieme con G. Boni, in alcuni dipinti di C. Cignani quali il Ritorno di Bacco e Perseo e Andromeda (Bologna, collezione Morini: Roli, p. 144 fig. 111 a) e del Franceschini (Bacco bambino, Venere e Amore, Adone con il cane), oggi al Museo Davia Bargellini di Bologna.
Verso la fine del Seicento, seguendo attentamente i precetti del proprio maestro, e forse sue precise direttive, realizzò due tele per S. Maria degli Alemanni a Bologna, raffiguranti la Visione di s. Teresa e la Comunione miracolosa di s. Teresa; in quest'ultima, in particolare, riuscì a rendere con una certa gradevolezza l'atmosfera mistica creata dalla presenza divina. A lui si deve anche una Sacra Famiglia con s. Benedetto (Bologna, Museo di S. Stefano), che, come già notato da Roli (p. 102), tradisce l'adesione quasi pedissequa ai modi del maestro dal quale si distingue solo ed esclusivamente per un evidente calo qualitativo. All'inizio del nuovo secolo, durante l'assenza di Franceschini da Bologna, il G. ebbe modo di frequentare l'ambiente culturale legato alla casa dei conti Fava, stimolante punto d'incontro per diverse personalità artistiche del tempo. A questi stessi anni può essere assegnato il quadro con S. Teresa fra i ss. Paolo e Pietro (non s. Giuseppe come ritenuto da Roli, in L'arte degli Estensi, fig. 242) dipinto per la chiesa di S. Maria degli Angeli (o del Paradiso) a Modena. Di datazione incerta sono la Madonna nella chiesa di S. Giuseppe presso Fanano nel Modenese e un'Adorazione dei pastori dubitativamente assegnata al G. da Roli (fig. 130 c).
Nel 1714, insieme con G. Boni e il quadraturista L. Bistega realizzò la decorazione a fresco della volta di S. Giovanni Battista dei Celestini a Bologna con storie di Celestino V (Celestino V rifiuta il pontificato, Morte di Celestino V). Stando a quanto testimoniato da Zanotti (p. 344), il G. affrescò anche la volta di S. Antonio a Brescia, ora non più esistente, insieme con F. Cairo, allievo di Franceschini.
Delle opere perdute o disperse del G. menzionate da Zanotti, si ricordano, in particolare, a Bologna, gli affreschi in S. Tommaso al Mercato eseguiti in collaborazione con Bistega, due tele nella chiesa della Carità a Bologna e una Venere che accarezza Amore in casa Ghisilieri.
Nell'ottobre del 1717 il G. venne nominato direttore dell'Accademia Clementina e nel 1720 viceprincipe della stessa.
Il G. morì a Bologna il 7 sett. 1723.
Fonti e Bibl.: G.P. Zanotti, Storia dell'Accademia Clementina, Bologna 1739, I, pp. 30, 62, 67, 70, 343 s.; II, p. 244; L. Lanzi, Storia pittorica della Italia… (1808), III, Firenze 1974, p. 124; G. Campori, Gli artisti italiani e stranieri negli Stati Estensi, Modena 1855, p. 228; R. Roli - A. Ottani Cavina, Commentario alla "Storia dell'Accademia Clementina" di G.P. Zanotti (1739), in Atti e memorie dell'Accademia Clementina di Bologna, XII (1977), p. 69; R. Roli, Pittura bolognese 1650-1800. Dal Cignani ai Gandolfi, Bologna 1977, pp. 54, 56, 84, 102, 144, 266; Il patrimonio artistico e architettonico di Bologna. 1792, in Documenti dell'Istituto per i beni artistici culturali naturali della Regione Emilia Romagna, 1979, n. 8, p. 89; Il Museo Davia Bargellini, Bologna 1987, pp. 112-114; L'arte degli Estensi. La pittura del Seicento e del Settecento a Modena e Reggio (catal.), Modena 1986, pp. 309 s.; G. Sestieri, L'arte del Settecento, Roma 1989, p. 260. La pittura bolognese del '700, a cura di A. Cera, Milano 1994, s.v.; U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon, XIII, p. 209. Diz. enciclopedico Bolaffi dei pittori… italiani, V, pp. 280 s.