GHERARDI DEL TESTA, Tommaso
Autore drammatico, nato a Terricciola di Pisa nel 1818, morto a Pistoia il 12 ottobre 1881. Visse sempre nella sua Toscana, che lasciò soltanto come volontario nella guerra del 1848, e soprattutto a Firenze, dove si laureò in legge e vi esercitò la professione.
Il G. Del T. iniziò la sua attività con romanzi - Ricca e povera, Il figlio del bastardo, da cui trasse spunti per il teatro, e Gli scolari di Pisa e i liberali del 1831, che ha pagine autobiografiche; ma la prosa viva e mossa, attinta al più puro linguaggio parlato, ritorna meglio nella vivace prontezza del dialogo: già con le prime commedie (Una folle ambizione, Le false letterate, ecc., del 1844-46) il G. Del T. si rifaceva risolutamente all'esempio del Goldoni e si vantava di sostituire al repertorio francese le sue dirette esperienze, borghesi e paesane, che della vita sociale e morale del tempo rappresentano le figure e i toni più diffusi e più familiari. Dopo il 1848 era ormai noto con Il sistema di Giorgio, La moda e la famiglia, La scuola dei vecchi, e con molti altri lavori (v. Teatro comico, voll. 4, Firenze 1856-58); e specie attorno al 1860, con La carità pelosa, Le coscienze elastiche, Il vero blasone, Vita nuova, e parecchie altre composizioni. In esse si muovono piccole e modeste figure, tra il comico e il sentimentale, non spregiudicate del tutto e neanche interamente sane ed equilibrate; e vi sono ripresi temi e schemi delle scene francesi con un intelligente e garbato adattamento all'ambiente italiano, che parve liberazione dalla traccia straniera e sembrò capace di formare una particolare tradizione; e invece, fu soltanto un teatro agile e facile, per quanto superficiale, accetto per quella folla di personaggi - ormai stilizzati dalla commedia goldoniana ma pur sempre attuali - di nobili boriosi e decaduti, di vecchi moralisti e brontoloni o gaudenti e presuntuosi, di donne pettegole, scaltre, un po' facili e un po' bugiarde, di giovani seduttori, gelosi, maldestri: un mondo borghese che vive in margine alla morale e ad essa tende e finisce con l'uniformarsi.
Bibl.: F. Martini, Simpatie, Firenze 1900, p. 331 segg.; A.M. Zendralli, T.G. Del T., Bellinzona 1900; per altra bibliografia minore vedi G. Mazzoni, L'Ottocento, II, Milano 1913, pp. 938-41.