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GHERARDESCA

di Giovanni Battista Picotti - Enciclopedia Italiana (1932)
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GHERARDESCA

Giovanni Battista Picotti

. Famiglia di origine longobarda. Discesi, secondo la tradizione, da S. Walfrido (morto nel 765 circa), cugino di Rachis e di Astolfo, fondatore nel 754 del monastero di S. Pietro in Palazzuolo, i G. appaiono nella storia con un Gherardo (morto nel 990 circa), signore di feudi nella Maremma, principali quelli della Gherardesca e di Donoratico; un Tedicio è detto nel 998 conte volterrano. Appartengono alla famiglia uomini di chiesa, come Pietro, cardinale intorno al 1114, morto nel 1145; solitarî come san Guido, d'età non ben nota, venerato dal 1458 nella cattedrale pisana; conventuali come il beato Gaddo, domenicano a Santa Caterina di Pisa (primi decennî del secolo XIV), e la beata Gherardesca, oblata camaldolese, morta intorno al 1269. Ma è, soprattutto, famiglia di guerrieri e di signori. In lotta continua col vescovo e poi col comune di Volterra, al quale Ranieri e Gherardo sono costretti a sottomettersi nel 1213, i G. scendono verso il piano di Pisa, hanno curia prima a Ventrignano, poi a Monte Bicchieri, entrano nella città, che si giova delle loro armi e dei prodotti agricoli di Maremma. Un Gherardo, conte di Biserno, ha parte nell'impresa delle Baleari (1113-14); un Tedicio di Castagneto è il primo podestà di Pisa, di cui si abbia memoria (1190). Intorno a loro si organizza l'aristocrazia cittadina contro il minaccioso potere dei Visconti; nell'età di Federico II, i G. rappresentano la politica del comune ghibellino contro i Visconti guelfi; Gherardo, combatte a Montaperti e segue Corradino alla guerra e alla morte (1268). E anche combattono contro Genova e nella Sardegna: quel Gherardo e Ugolino acquistano un sesto del regno di Cagliari (1256?). Ugolino per ambizione di signoria si raccosta ai guelfi e diviene signore di Pisa (v. sotto); e negli eserciti guelfi combattono, dopo la catastrofe di lui, Inghiramo e altri della famiglia. Gaddo ha parte nella cacciata di Uguccione della Faggiuola, diviene capitano (1316) e gonfaloniere (1319), appoggiando la nuova signoria al "popolo" dei ricchi mercanti, sicché i suoi sono iscritti tra i "populari"; è lodato per moderazione e giustizia. Ranieri (1320-26) rende più dura la signoria e riprende politica ghibellina. Ma Fazio (morto nel 1341), cacciato nel 1329 il vicario del Bavaro, fatto capitano del popolo e (1335) "dominus generalis", segue politica di accordi con Firenze, con il re di Napoli e il papa, governa con saviezza, di nuova vita allo Studio pisano (1338): col fanciullo Ranieri (1341-47) tramonta la signoria. I G. si mescolano ancora nelle lotte cittadine: ma, perduti i feudi di Sardegna per la conquista aragonese, limitati o distrutti per le guerre e le confische quelli di Maremma, soppiantata in Pisa l'autorità loro dai Gambacorta, decadono; la partecipazione loro alla difesa di Pisa e la vendetta dei Fiorentini dànno l'ultimo crollo. Un ramo stabilitosi a Firenze nei primi decennî del sec. XVI, vi ottiene cittadinanza (1534) e cariche, e riprende per alcun tempo (1716-75) la contea di Donoratico. Ne discendono Ugo (1588-1646), scrittore di storia e di arte militare, Tommaso Bonaventura (1654-1721), vescovo di Fiesole (1702), arcivescovo di Firenze (1703), fondatore del Seminario fiorentino, Ugolino (1823-82), deputato al parlamento e senatore del regno, Giuseppe, ora podestà di Firenze e senatore del regno.

Bibl.: L. Passerini, in P. Litta, Famiglie celebri ital., IX, e le opere ivi citate; A. Gelli, in Arch. stor. ital., nuova ser., XIII (1861), p. 118 segg.; G. Volpe, Studi sulle istit. comunali a Pisa, Pisa 1902; id., Pisa, Firenze, Impero, in Studi stor., XI (1902), pp. 177 segg., 293 segg.; id., Volterra, Firenze 1923; F. Ardito, Nobiltà popolo e signoria del conte Fazio di Donoratico, Cuneo 1920.

Vedi anche
Gherardésca Gherardésca. - Famiglia feudale, d'origine longobarda, discendente, secondo la tradizione, da s. Walfrido (m. 764 circa). Primo personaggio accertato è Gherardo (m. 990 circa), signore di terre nella Maremma, tra le quali, principali, quelle della Gherardesca e di Donoratico. Diede uomini alla Chiesa ... Castagneto Carducci Comune della prov. di Livorno (fino al 1907 Castagneto Marittimo; 142,3 km2 con 8712 ab. nel 2008). Gherardésca, Ugolino della, conte di Donoratico Gherardésca, Ugolino della, conte di Donoratico. - Nobile pisano (m. 1289). Seguì dapprima la parte ghibellina; poi si accostò al partito guelfo dei Visconti, adoperandosi per il trattato che Pisa strinse nel 1272 con Carlo d'Angiò. Dopo un breve bando da Pisa acquistò prestigio per una incursione pisana ... Nino Viscónti Viscónti, Nino (o Ugolino). - Giudice di Gallura (n. 1265 circa - m. 1298), succeduto al padre Giovanni (1271-98). Cittadino pisano tra i più potenti, capeggiò la parte guelfa. Fu associato al governo di Pisa dal nonno materno, Ugolino della Gherardesca: i due, col titolo di "rettori e governatori del ...
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